Prodotti in esaurimento e costi gonfiati: il male del “coronaprezzi”

CENTRO - Sono numerose le segnalazioni a discapito degli esercizi commerciali che, per un motivo o per un altro, starebbero aumentando i prezzi. C’è chi denuncia che non vengono più effettuate le offerte periodiche su determinati prodotti o che dopo ore di coda per entrare nel piccolo supermercato non si trova più il prosciutto per il bambino o la marca specifica andata in esaurimento, senza che ne venisse data comunicazione ai clienti in coda fuori. Ma c’è anche chi denuncia di avere tentato di acquistare per i propri familiari una mascherina in stoffa, in vendita in una farmacia periferica a 7 euro l’una. «Mi è capitato e sono rimasta scandalizzata – spiega Lilla Dell’Aiera – Due confezioni di mascherine, vendute singolarmente, a 14 euro. Credo che le farmacie non debbano approfittarsi di questa situazione per gonfiare i prezzi in questo modo. Chi deve controllare? Il comune? O chi? Spero non sia un problema generalizzato. Sarebbe vergognoso».

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