Tensioni all’ASL di Moncalieri – La testimonianza di una trofarellese

E’ proprio vero che lo stare tanto tempo in coda tira fuori il peggio dalle persone, perché il disagio provoca nervosismo ed aggressività. Lo si è visto anche nella mattinata di martedì 6 ottobre all’ASL di Moncalieri in Via Vittime di Bologna nella lunga coda, con distanziamento per il Covid,  che si è creata davanti all’ingresso per accedere ai prelievi del sangue. Il servizio è attivo dalle 7.30 alle 10, ma quelli che si erano prenotati (attraverso il CUP) lamentavano a gran voce che l’orario che era stato loro indicato non era per nulla rispettato, quelli ad accesso diretto (prelievi periodici per Tao, Trattamento anticoagulante orale) hanno comunque dovuto aspettare in coda almeno un’ora e venti, per non parlare di quanti si sono presentati senza prenotazione ed hanno preso un numero d’ordine per passare dopo i prenotati ed i Tao. Per fortuna le donne in gravidanza ed i pazienti sottoposti ad insulina hanno mantenuto la loro priorità, ma certo la situazione è apparsa critica, tanto che a un certo punto sono stati chiamati due vigili urbani, sperando che la loro presenza calmasse gli animi esacerbati.

Gli operatori del Triage hanno fatto fatica a smistare gli accessi perché da quell’ingresso passano anche le persone che devono svolgere pratiche agli sportelli e quelle che devono andare ai piani superiori per farsi visitare da uno specialista.

Ma il vero ingorgo si è creato per i prelievi del sangue: probabilmente la spiegazione sta nell’esiguo numero delle postazioni addette a questo servizio che il 6 mattina ha effettuato ben 129 prelievi generali e 47 Tao. Inoltre le postazioni sono state tutte spostate in fondo al salone, in vista di una riorganizzazione degli spazi – hanno detto gli operatori – che dovrebbe evitare nel prossimo inverno le code all’aperto. Nel frattempo però questo spostamento crea ulteriore disagio perché gli ‘assembramenti’ sono inevitabili in fondo al salone, dove c’è anche uno sportello per le pratiche, e all’uscita, quando all’aperto si deve superare un’altra coda formata da alunni, genitori e docenti in attesa di fare, alle 10,30 i tamponi per il Covid nelle stesse postazioni che dovrebbero aver terminato i prelievi del sangue.

Insomma, la soluzione per offrire servizi decenti ai cittadini, soprattutto in epoca a rischio Covid, non sembra a portata di mano, ma speriamo che i responsabili vi si applichino.

M.O.

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