Programma Residenza-Resilienza: Trofarello aderisce al progetto

CENTRO – Approvazione di giunta per il programma integrato intercomunale denominato “residenza-resilienza”. Il programma che coinvolge Moncalieri ed altri comuni della zona è finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea.
«L’obiettivo primario dell’Amministrazione trofarellese è la realizzazione di aule multimediali d’avanguardia per l’esigenza di carattere formativo all’interno delle scuole di proprietà. La situazione che si è venuta a creare a seguito dell’emergenza sanitaria ha imposto alle organizzazioni scolastiche nuove modalità di erogazione del servizio introducendo non solo la didattica a distanza ma anche stravolgendo la tipica modulazione delle attività in presenza – spiega l’elaborato alla prima fase progettuale – Le nuove esigenze didattiche hanno infatti rapidamente cambiato i ruoli dei docenti, degli studenti in classe e le loro dinamiche comunicative. In particolare lo studente, divenuto il soggetto centrale dell’apprendimento, è chiamato ad essere attore del suo apprendimento. Soggetto attivo e non passivo, con un compito ancora più significativo, visto il cambio delle modalità di apprendimento e i modi di comunicare.
La didattica odierna, dunque, prevede di sostenere il processo di insegnamento-apprendimento sulla base della teoria del costruttivismo sociale, con interventi non soltanto rivolti alle tecnologie didattiche, ma anche riferiti agli spazi, da ripensare in funzione di modi nuovi di promuovere la conoscenza. É indispensabile avviarsi al superamento della tradizionale impostazione di didattica “frontale” con nuovi criteri per la progettazione dello spazio, che il solo posizionamento della LIM non è l’indicatore di significativo miglioramento dell’approccio tecnologico prestazionale minimo per un’aula. L’aula deve divenire un ambiente ibrido in cui il lavoro in presenza con le tecnologie e il lavoro in rete a distanza, sincrono o asincrono, si alternano e si fondono in maniera del tutto naturale in un unico processo di apprendimento-insegnamento.
La classe può e deve modificare la propria configurazione interattiva e sperimentare modalità diversificate per affrontare un contenuto disciplinare. In alcuni momenti l’insegnante conduce la lezione, per passare poi ad un’architettura maggiormente improntata alla ricerca guidata con le tecnologie o a quella collaborativa in presenza o a distanza, incrementando la possibilità di individuare le modalità più efficaci per perseguire un determinato obiettivo. Pur rimanendo l’aula lo spazio entro cui le azioni formative più importanti continuano ad essere svolte, la nuova flessibilità riesce ad estendersi oltre i confini spazio-temporali solo grazie al supporto delle tecnologie integrate e alle applicazioni disponibili: tv tuoch screen, computer, tablet, tavolette grafiche, sistemi audio/video, LIM e la rete divengono elementi abituali della pratica didattica.
L’aula multimediale d’avanguardia per l’esigenza di carattere formativo, può divenire teatro di un’intensa attività accademica e culturale dove coniugare alle tecnologie multimediali d’avanguardia, arredi e materiali di design. Seguire lezioni didattiche in presenza o a distanza senza differenza alcuna per gli studenti, presuppone un investimento costante per migliorare i propri servizi, non solo dal punto di vista della didattica, ma anche configurando le aule con la modernizzazione delle tecnologie esistenti.
Questa trasformazione ha evidenziato criticità tecnologiche sia negli ambiti territoriali degli istituti, sia negli edifici medesimi. In particolare sono emerse carenze relative alla connessione (edifici non raggiunti dalla fibra, edifici parzialmente cablati oppure dotati di sistemi WiFi inadeguati al carico di banda necessario all’utilizzo di sistemi multimediali utilizzati per la formazione degli studenti a distanza), pertanto un team tecnico, ha raccolto le esigenze didattiche delle scuole».

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