Un parchetto per ricordare la Brigata artiglieria da montagna

CENTRO – Una cerimonia che ha visto protagonisti il gruppo Alpini, con i responsabili della Brigata artiglieria da montagna e Genio militare, l’amministrazione comunale e soprattutto Valter Bigi, soldato che venne fatto prigioniero dagli inglesi durante la battaglia di El Alamein, alla cui figlia è stata restituita la medaglietta di riconosciomento ritrovata, in fortuite circostanze da Massimo Conte, bolognese figlio del responsabile del sacrario militare nel centro del deserto Egiziano una trentina d’anni fa. «L’iniziativa mira a ricordare i soldati della 40ª batteria del gruppo Susa, Prima brigata artiglieria da montagna e della compagnia genio del terzo reggimento Alpini, che tra il 1934 e il 1936, dopo due anni di addestramento nella struttura che sarebbe diventata la fabbrica Lip, (Lavorazione Italiana Pellami), sarebbero partiti per l’Abissinia. Molti trofarellesi accolsero quei giovani con familiarità dando l’occasione a diversi di loro di diventare nel tempo concittadini trofarellesi – spiega Piero Ottone – Nei giardini di via Garibaldi abbiamo voluto ricordare un momento storico di Trofarello. Siamo grati all’amministrazione comunale che ha condiviso un nostro sogno per togliere dall’oblio una Trofarello inedita».

Ruggieri: «Per un pugno di voti». Visca: «Sciocchezze»

CENTRO – è polemica sulla intitolazione del parco in via Garibaldi alla memoria della Prima brigata artiglieria da montagna e della compagnia genio del terzo reggimento Alpini, che, dopo due anni di addestramento nella struttura che sarebbe diventata la fabbrica Lip, (Lavorazione Italiana Pellami), tra il 1934 e il 1936, sarebbe partita per l’Abissinia. Gianni Ruggieri cavalca la protesta e scrive al giornale: «L’amministrazione uscente si congeda con un atto di spregio nei confronti della Repubblica nata dalla Resistenza contro il fascismo – esordisce Ruggieri – Con il pretesto di onorare un gruppo di soldati, in realtà rende omaggio ad una delle imprese più barbare del regime: la guerra coloniale contro l’Etiopia, condotta e, alla fine, vinta grazie all’uso dell’iprite, gas venefico già allora vietato dalle convenzioni internazionali. Non posso averne la certezza, ma sono convinto che nella Germania di oggi nessuno ha mai pensato di intitolare una strada, una piazza, un giardino ecc. ai soldati tedeschi, non dico delle SS, ma neanche della Wehrmacht, caduti a Stalingrado o in Normandia o nella difesa, in grande inferiorità numerica e quindi con grande coraggio, del monastero di Montecassino. Dunque il valore militare non deve mai far velo alle responsabilità politiche di chi ha comandato quei crimini. Ma i Nostri sono piccoli emuli dei politici che, a livello nazionale (in tutte le nazioni) e in prossimità di qualche competizione elettorale, si inventano qualcosa per distrarre l’opinione pubblica dall’esame attento e puntuale delle risposte data a problemi concreti, sperando così di raccattare un pugno di voti in più – conclude Ruggieri con una domanda che rivolge alle liste in competizione per le amministrative del 3 e 4 ottobre – Le liste che parteciperanno alla prossima competizione elettorale hanno qualche riflessione da proporre sull’argomento?». Città, visto il clima di campagna elettorale, ha ritenuto corretto sentire il sindaco per una risposta su questo stesso numero. «Trovo del tutto pretestuose le critiche piovute sulla manifestazione di sabato scorso. Il segretario trofarellese di Rifondazione, forse infastidito dalla visibilità ottenuta dalla giornata interamente organizzata dagli Alpini di Trofarello, ci ha addirittura accusati di aver mostrato disprezzo nei confronti della Repubblica per aver intitolato il giardino di Via Garibaldi ai soldati dell’artiglieria da montagna e del genio alpino che per due anni si sono addestrati sul suolo comunale prima del 1936. Un attacco fuori luogo da parte di chi, probabilmente, non ha argomenti migliori di cui parlare – puntualizza il sindaco Visca – A noi preme invece ringraziare ancora una volta i nostri alpini per aver organizzato una manifestazione sentita e di successo, durante la quale è stata anche consegnata alla figlia del soldato Bigi la piastrina del padre, trovata 25 anni fa nelle sabbie di El Alamein dall’allora ragazzo Michele Conte, arrivato apposta sabato da Bologna per la cerimonia».

Precisazione

Gentile Direttore, vorrei rettificare brevemente le inesattezze affermate a mio proposito dal sindaco Visca durante lo scambio di opinioni, a proposito della titolazione del giardino agli Alpini, pubblicato sull’ultimo numero della “Città di Trofarello”. Questa la mia dichiarazione, di cui chiedo la pubblicazione:

Non sono più segretario di Rifondazione Comunista dal 2001. Non rivesto alcuna carica. Tanto pressappochismo non fa onore a chi ricopre l’incarico di Sindaco

Grazie per l’ospitalità, G. Ruggieri

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