In arrivo la casa di Comunità a Trofarello. Un milione e mezzo di euro per realizzarla tra via Togliatti e la ferrovia

Ultim’ora. Arriva in città la casa di comunità. Un centro sanitario dove potranno essere insediati poliambulatori destinati alla cura dei cittadini e dove potranno essere attivati molti servizi oggi erogati in altri studi e centri dell’asl di Moncalieri. Un modo per essere più vicini ai pazienti. La notizia viene data direttamente dal sindaco Visca, nella tarda serata di martdì 14, dopo l’incontro tr i sindaci dei comuni interessati e dal direttore dell’Asl TO5. «Con coerenza, continuità ed impegno ho portato avanti il mio obiettivo: avere sul territorio una struttura organizzata per soddisfare i primi bisogni della salute dei cittadini – commenta a caldo il sindaco Visca – Attraverso alterne vicissitudini, ora si è arrivati ad una opportunità che ho saputo immediatamente cogliere: il progetto nazionale e regionale di integrazione della rete assistenziale sanitaria attraverso il PNRR “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” il quale prevede il finanziamento e la realizzazione di sette Case di Comunità nella ASL TO5. Ieri sera, Martedì 14 settembre, nella riunione tra i Sindaci di Moncalieri, Trofarello e La Loggia e il Direttore Generale della ASL TO5, presente il direttore del Distretto di Moncalieri, è stato all’unanimità condiviso che una delle due Case di Comunità che saranno realizzate in questo distretto sarà costruita a Trofarello – continua Visca che gongola per la notizia – La somma stanziata per la realizzazione di questa struttura e di 1.500.000 euro. L’area indicata dal Sindaco Visca per la sua realizzazione si pone tra l’interno di Via Togliatti e la ferrovia, vasta area libera di proprietà comunale, un tempo adibita a deposito di laterizi, quindi senza consumo di suolo. Quest’area sarà messa a disposizione dell’ASL con un apposito percorso amministrativo, e la sua estensione consentirà la realizzazione di tutti i servizi necessari alla funzionalità del sistema quali parcheggi ed aree verdi nonché altre strutture a servizio della salute come ad esempio la nuova sede della Croce Rossa. Raggiunto questo risultato, ora è tempo di impegnarci su di un progetto più ambizioso: la realizzazione del nuovo Ospedale di questa ASL affinché sia realizzato, senza ombra di dubbio in zona Vadò che è contigua al confine con Trofarello. Ciò non solo per la vicinanza al nostro comune ma anche per la nuova programmazione degli asseti sanitari che prevede la sola chiusura dello ospedale moncalierese».

Cos’è e com’è fatta una Casa di comunità.

Nata concettualmente in Emilia Romagna la casa di Comunità è il primo punto di riferimento, vicino e abituale, per i cittadini, dove accedere alle cure primarie, ricevere orientamento e assistenza e trovare tutti i professionisti e i servizi relativi alla salute. Frutto del Recovery Plan, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede diversi interventi in campo sanitario. Uno di questi interventi prevede la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità, 93 in Piemonte. Che cosa sono e come saranno organizzate? Sono strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatri di Libera lavoreranno in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri. Saranno presenti anche gli assistenti sociali, cosa che rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale. La figura chiave nella Casa della Comunità  sarà l’infermiere di famiglia, previsto dalla Legge n. 34/2020 che, grazie alle sue conoscenze e competenze specialistiche nel settore delle cure primarie e della sanità pubblica, diventerà il professionista responsabile dei processi infermieristici in famiglia e Comunità. Secondo il PNRR, la Casa della Comunità diventerà lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti sul territorio, in particolare ai malati cronici.

«Per comprendere meglio il concetto della casa di comunità citiamo un articolo pubblicato sul sito welforum.it (autore Franco Pesaresi). La Casa della Comunità è finalizzata a costituire il punto di riferimento continuativo per la popolazione, anche attraverso un’infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica, e ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento. Tra i servizi inclusi è previsto, in particolare, il punto unico di accesso (PUA) per le valutazioni multidimensionali (servizi sociosanitari) e i servizi dedicati alla tutela della donna, del bambino e dei nuclei familiari secondo un approccio di medicina di genere. Potranno inoltre essere ospitati servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziani e fragili, variamente organizzati a seconda delle caratteristiche della comunità specifica. L’investimento prevede l’attivazione di 1.288 Case della Comunità entro la metà del 2026, che potranno utilizzare sia strutture già esistenti sia nuove (Cfr. Tab. 1). Entro il primo trimestre del 2022 è prevista la definizione di un documento di programmazione per l’implementazione delle Case della Comunità».

Continua il sindaco Visca che promette anche in giornata un video per approfondire la notizia. «La superficie necessaria per la funzionalità della struttura è di 800/850 mq. Nel progetto trofarellese sono inseriti: il punto accoglienza e centro di prenotazione, le sale di aspetto, 10–15 locali adibiti ad ambulatori, un punto prelievi, spazi per servizi diagnostici di base (ad esempio ultrasuoni, elettrocardiografia, radiologia, spirometria, ecc.). Servizi igienici separati per il personale e gli utilizzatori, locali spogliatoio del personale, locali adibiti a magazzini ed altri depositi e servizi».

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