Abbattiamo il passaggio a livello

CENTRO – Che senso ha il passaggio a livello di Trofarello sulla linea Chieri Trofarello? Una questione che si ripropone ciclicamente pungolato dai frequenti disagi dovuti al cattivo funzionamento delle sbarre o dalle code che si vengono a creare sull’asse viario stradale ad ogni passaggio dei convogli ferroviari. «Che senso ha questo passaggio a livello e che senso ha questo treno che viaggia sempre vuoto, se non in ristrette fasce orarie – esordisce Marco Biino, coltivatore ed esercente agricolo, titolare dell’azienda Frutti Rossi – Non sarebbe meglio eliminare il passaggio a livello o studiare meglio le tratte della linea. Ed in particolare i tempi di attesa? Una linea che costringe coloro che passano da queste forche caudine più volte al giorno a lunghi minuti di attesa. Occorre studiare una soluzione».
«La realizzazione di un sottopasso o di un sovrappasso in alternativa al passaggio a livello non può essere certamente finanziato dal comune di Trofarello – commenta l’assessore ai Trasporti Giorgio Miletto – Sicuramente il treno, rispetto a qualche anno fa, è sempre pieno. Nel pomeriggio il treno ha sempre una buona percentuale di passeggeri. Per quanto riguarda il passaggio a livello Chieri aveva presentato una serie di progetti per l’eliminazione delle sbarre regolatrici. Da quando c’è la circonvallazione provinciale c’è stata una sostanziale riduzione delle auto che passano dal centro del paese. Per quanto riguarda i tempi di attesa purtroppo lì c’è un mono binario e quindi la chiusura è un po’ più frequente. La soluzione sta nel non passare dal passaggio a livello quando si deve andare oltre Trofarello. Se fosse finanziato troveremmo una soluzione. Un sottopasso dovrebbe avere degli ingressi ed uscite molto lunghe con la necessità di andare a fare degli espropri per creare una strada alternativa».
Ora la protesta sul passaggio a livello della Trofarello Chieri viene cavalcata anche dal gruppo Noi. «Il guasto verificatosi giorni fa al passaggio a livello di via Lej dovrebbe accendere un riflettore sulla situazione della circolazione veicolare all’interno del nostro comune, in relazione alla presenza del passaggio a livello su via Torino nel punto ove interseca la ferrovia Chieri Trofarello – esordisce Luca Maggio – Questo passaggio a livello dovrebbe essere abbattuto, ma nel corso degli ultimi 20 anni nessun passo in questa direzione è stato fatto.
Infatti, con il consolidamento della tratta e con la frequenza giornaliera (in alcuni momenti della giornata vi è una corsa ogni 30 minuti), questo passaggio a livello produce disguidi e ritardi non di poco conto.
Intanto, ad ogni passaggio di treno la colonna di autoveicoli che viene a formarsi deve sostare anche per 7 o 8 minuti prima che le sbarre si rialzino; in secondo luogo, sovente gli automobilisti (un po’ per pigrizia un po’ perché sono distratti) tengono il motore acceso e di conseguenza le abitazioni lungo via Torino devono sorbirsi le emissioni di gas e polveri sottili di decine, se non di centinaia, di auto ferme ai due lati della strada.
Infine occorre rammentare che questa paralisi del traffico, che si realizza più volte nel corso della giornata, comporta gravi potenziali pericoli, soprattutto in caso di necessità urgenti (ad esempio, passaggio di mezzi di soccorso – ambulanze, vigili del fuoco, ecc.).
Eppure, vi sono disponibili risorse destinate all’abbattimento di queste barriere: l’amministrazione comunale potrebbe farsi parte diligente ed avviare un percorso di coinvolgimento degli altri enti interessati (Agenzia per la Mobilità Metropolitana di Torino, ora denominata Agenzia per la mobilità Piemontese) Città Metropolitana – istituzione che ha sostituito la Provincia), al fine di valutare ed eventualmente progettare soluzioni alternative all’attuale passaggio a livello.
Questo gruppo di lavoro, che potrebbe essere capitanato dal nostro sindaco (che eventualmente potrebbe avvalersi della collaborazione del Gruppo NOI Trofarello), potrebbe verificare le esigenze di mobilità locale dal territorio e avviare la progettazione di soluzioni condivise con gli altri enti coinvolti, per giungere alla individuazione di possibili soluzioni alternative, come l’attraversamento della ferrovia tramite la realizzazione di un sottopasso o di una sopraelevata.
Le necessarie risorse finanziarie potrebbero essere reperite nel PNRR oppure nei capitoli dell’Assessorato ai Trasporti della Regione, ma anche e soprattutto nelle disponibilità di RFI (Società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che si occupa della gestione della infrastruttura ferroviaria) – continua il consigliere di opposizione Maggio – E’ chiaro che per avviare un lavoro di queste dimensioni occorre buona volontà, una buona dose di collaborazione per mettere d’accordo Agenzia, RFI, GTT, Regione Piemonte e Città metropolitana. Anche il comune di Cambiano potrebbe venire in aiuto. Soprattutto perché a Cambiano tra poco tempo potrebbe cambiare qualcosa di molto importante nell’area oggi destinata a deposito di autoveicoli, proprio sul confine tra i due comuni e a poca distanza dal passaggio a livello in oggetto. Infatti, se quanto si è appreso dai giornali è vero, è possibile che una piattaforma logistica di spedizioni a domicilio di grandi dimensioni (che potrebbe movimentare alcune centinaia di automezzi al giorno per il trasporto locale delle merci) venga ad insediarsi proprio in tale area; ciò implicherebbe inevitabilmente un considerevole aumento del traffico, aggravando ancor di più il traffico locale.
Abbiamo peraltro buone notizie provenienti dal Ministero dei Trasporti, per l’ammodernamento di tutta la rete ferroviaria italiana.
Infatti, prosegue senza sosta il piano di interventi per l’eliminazione dei passaggi a livello su tutto il territorio nazionale. Il numero degli incroci fra strada e ferrovia infatti è da anni in costante diminuzione. Ad oggi se ne contano 4.250, di cui 503 in consegna a privati (dato al 31 dicembre 2020), 63 in meno rispetto allo scorso anno. Il raffronto con i dati relativi a venti e dieci anni fa ben evidenzia l’impegno di Rete Ferroviaria Italiana e del Gruppo FS Italiane per rendere più sicure la circolazione ferroviaria e stradale. Rispetto all’anno 2000, quando se ne contavano circa 7.700, sono infatti quasi dimezzati (- 45%), mentre negli ultimi dieci anni la media è di 145 passaggi a livello soppressi l’anno (nel 2010 erano circa 5.700). Complessivamente, da inizio anni ‘90 sono state eliminate circa 8mila interferenze fra strada e ferrovia.
Il piano di eliminazione prosegue secondo il programma conseguente agli accordi con gli enti proprietari delle strade e le amministrazioni locali, anche se indubbiamente l’emergenza sanitaria ha in parte rallentato le attività, soprattutto nella prima metà dello scorso anno. Nel 2021 era prevista l’eliminazione di ulteriori 70 passaggi a livello, di cui 51 in consegna a privati, e la realizzazione di opere di viabilità alternative per un investimento di 56 milioni di euro. Perché Trofarello non è tra gli enti beneficiari di queste risorse? – si chiede Maggio – Inoltre, grazie ai continui investimenti in innovazione, sono in corso di installazione nuove tecnologie per mitigare gli effetti di comportamenti scorretti. Nel piano di interventi rientrano infatti anche le attività di manutenzione e di upgrade tecnologico degli strumenti di controllo che regolano i sistemi di attraversamento a raso. In particolare la tecnologia PAI-PL, in grado di rilevare la presenza di ingombri sui binari in prossimità delle barriere, preesistenti o in seguito alla chiusura del passaggio a livello, e di arrestare la circolazione ferroviaria fino alla risoluzione dell’anormalità. Ci auguriamo quindi – conclude Maggio – che l’Amministrazione si attivi a sollecitare gli enti preposti per risolvere questo annoso problema e migliorare quindi la viabilità e la sicurezza del nostro paese».

In breve la Trofarello-Chieri

La ferrovia Trofarello-Chieri è una linea ferroviaria di oltre 8,5 km di proprietà statale, a scartamento normale e a binario unico, che unisce la città di Chieri con Trofarello, stazione di diramazione delle linee da Torino per Genova e per Savona. È gestita da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che la qualifica come linea complementare.
Questa ferrovia venne inaugurata il 10 novembre 1874 con il servizio affidato ad alcune coppie giornaliere di treni viaggiatori con trazione a vapore (cinque nel 1897).
Nell’aprile 1921 la linea viene elettrificata.
Nel 1961, contestualmente con la Torino-Genova, il sistema di elettrificazione viene convertito a corrente continua a 3 kV
Dopo essere stata in un primo tempo destinata alla soppressione assieme ad altre ferrovie minori giudicate “rami secchi”, la Trofarello-Chieri viene fatta rientrare con altre linee piemontesi in un programma di rilancio del trasporto su rotaia, che ne comporta la chiusura per lavori di rinnovamento dall’agosto 1991 all’aprile 1992, al termine dei quali viene riaperta in regime di esercizio ferroviario a spola, con conseguente soppressione del traffico merci.
Il 1º settembre 1997 la SATTI attiva il servizio passante tra Rivarolo Canavese e Chieri facendo proseguire il proprio materiale rotabile da Torino Porta Susa, dove faceva capolinea, fino a Chieri attraverso il nodo ferroviario di Torino.
La linea è a binario unico e nel percorso di 8,56 km conta sei manufatti di modesta entità, tra cui il più importante è il ponte sul rio Sauglio di 7 m di luce.

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