La chiesetta San Giuseppe accende gli animi

CENTRO – Nel corso dell’ultima seduta dell’anno passato (30 dicembre scorso), il Consiglio comunale ha stanziato le somme di 15mila euro (a fronte di una spesa di oltre 17mila euro) per la riparazione della caldaia presso l’Oratorio adiacente alla Chiesa di San Giuseppe Artigiano e di 2400 euro per la sistemazione del portone in barocco piemontese nella Chiesa di Santa Croce (nota anche come Chiesa dei Battuti).
«Questi contributi, come è noto, possono essere concessi ai sensi della legge 15/89 e l’astensione del Gruppo NOI è stato in parte dovuto allo svolgimento del dibattito che è seguito alla presentazione della delibera – commenta il consigliere Marco Cavaletto – Ho posto all’attenzione del Consiglio e della Giunta, che si trova all’inizio della propria esperienza amministrativa, di voler creare i presupposti per una più ampia partecipazione dei cittadini alle diverse attività nei locali di proprietà della Chiesa, ove ciò si renda possibile e opportuno.
In particolare l’attenzione è caduta sull’utilizzo molto parziale della Chiesetta San Giuseppe, che nemmeno appartiene alla Chiesa ma, come è noto, appartiene ai cittadini trofarellesi fin dal lontano 1713.
Nei tempi passati in Chiesetta si svolgevano i consigli comunali, rassegne d’arte, esposizioni di quadri, conferenze e dibattiti. Grazie alla sua posizione centrale, nel tempo essa è diventata il fulcro della partecipazione attiva dei cittadini alla vita della città.


Oggi la chiesetta viene utilizzata per pochi giorni all’anno dalla meritoria associazione dei presepi di Trofarello che ovviamente la utilizza solo nel periodo natalizio.
Alcuni anni fa, in modo forse un po’ affrettato, la giunta di questo comune ha stabilito di voler dare alla Chiesa l’uso per il Culto della chiesetta, cosa che è avvenuta ma solo per pochi mesi.
Da quel momento la chiesetta, luogo ove si faceva davvero comunità e partecipazione, cultura e intrattenimento, non è più stata adoperata in modo efficace.
Fortunatamente l’Associazione dei presepi ne ha preso possesso ma le dimensioni del presepe non consentono l’uso della chiesetta negli altri 11 mesi dell’anno ad altri scopi
– commenta ancora il consigliere di Noi – Nel dibattito che si è sviluppato, ho quindi suggerito di trovare soluzioni più congrue per poter godere del presepe ma al tempo stesso di poter restituire nuovamente la chiesetta all’uso che ne facevano prima i cittadini e le loro associazioni. Ad esempio perché l’amministrazione non chiede alla Confraternita dei Battuti che ha in uso la Chiesa di Santa Croce di poter ospitare il presepe in quel luogo?
La giunta non ha risposto a questa sollecitazione che risponde ad un preciso bisogno della popolazione di avere qualche spazio in più in zona centrale e di passaggio forse perché intimidita dalle affermazioni del consigliere Tomeo che ha rivendicato come suo il “proposito di restituire al culto” la chiesetta, negli anni in cui lui era sindaco, nonostante il fatto che lui si sia dichiarato “socialista, anticlericale e massone” (parole sue). Con tutto ciò sembra che le mie parole siano state male interpretate: infatti in paese c’è chi afferma che Cavaletto sia contrario al presepe. “Vorrei che il presepe venisse allestito in un luogo che maggiormente si presti allo scopo, un luogo di culto, come la Chiesa di Santa Croce. Se ciò non fosse possibile suggerisco alla Giunta di trovare altre soluzioni con il concorso di tutti, compresa la Parrocchia che nei pressi dell’oratorio ha spazi da offrire.
Ciò che sta a cuore a molti cittadini è il recupero funzionale della Chiesetta San Giuseppe, voluta dai cittadini trofarellesi nella prima metà del ‘700 per scongiurare la peste. Un buon modo sarebbe quella di “restituirla all’uso pubblico” esattamente come era successo, dopo decenni di abbandono negli anni 80, dal padre del consigliere Tomeo e dal consiglio comunale dell’epoca».

«Parigi non vale una Messa»

CENTRO – Incisivo l’intervento del consigliere del Centro Destra Maurizio Tomeo in consiglio comunale: «La legge 15 ci obbliga a fiannziare gli interventi sugli edifici di culto. La chiesa di san Giuseppe è effettivamente solo comunale ed è stata sconsacrata per molti anni dal culto cattolico, è stata sede di consigli comunali poi magazzino e gli affreschi sono stati rovinati dalle scale poste davanti. Per una concezione stranissima le chiese sono diventate dei depositi. Quando ho avuto l’onore di fare il sindaco la prima cosa che ho fatto è stata quella di restituirla al culto secondo le richieste dei fedeli perché nel frattempo erano stati reperiti i soldi dove fare i consigli comunali. Prima non c’erano altri locali così come la chiesa dei Battuti era stata lasciata andare in malora e poi ripresa e risistemata. Ognuno stia al suo posto: il culto è culto se c’è un edificio di culto si decida che non si fa più il culto e si venga meno ad una tradizione di 300 anni. A me non piace sconsacrare ele chiese e penso anche che porti male alle persone che lo fanno. Io credo che non si dovesse dare la chiesa all’associazione per fare i presepi perché sottrae un luogo di culto e mi pare assurdo sottrarre un’altra chiesa. andare a pestare i piedi in casa d’altri mi pare una cosa pellegrina. Come utilizziamo la nostra chiesa sarebbe bello discuterlo coi preti. Ci sono persone per cui Parigi non vale una Messa. Non facciamo Giuseppinismo. Non torniamo indietro».

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