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CENTRO – Belvedere era il suo regno. La borgata la sua forza. Fino a quando l’amore l’ha portato in terra di Calabria dove ha trovato la sua metà della mela. Ora, dopo 18 anni, Santino Gulino vorrebbe tornare a Trofarello. Vuole tornarci perché Santino la città che lo ha visto crescere ce l’ha ancora nel cuore. Vuole tornare per dare un futuro alla sua giovane famiglia. Da tempo vive a San Lucido in provincia di Cosenza, con la moglie Antonella ed i suoi tre figli. L’abbiamo contattato con Messenger Santino e lo abbiamo intervistato su questi ultimi 18 anni della sua vita. «Sono arrivato a Trofarello nel 1983, a giugno. Ho conosciuto tante persone, e ho vissuto al Belvedere di cui sono ancora profondamente innamorato. Di Trofarello ricordo le giornate passate a giocare con i miei amici – racconta Santino – Quando ho finito le medie ho iniziato a lavorare con mio padre, come idraulico. Per un periodo ho fatto anche il Babbo Natale negli asili e nelle scuole elementari a Cimavilla. Quando ho lasciato Trofarello sono stato molto dispiaciuto. Nel 1989 insieme a Mimmo Tropeano, Carlo Giraudo, Ferruccio Elmi e Vittorino Tosato ho fondato la sezione trofarellese del Cai, col quale abbiamo organizzato diverse escursioni in montagna.
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Ora vivo in Calabria da 18 anni, dove ho conosciuto mia moglie Antonella, che mi ha regalato 3 bellissimi figli, Alessandra di 17 anni, Samuele di 13 e Francesco di 5 anni. Quando ho conosciuto mia moglie viaggiavo tra Trofarello e la Calabria ogni 15 giorni, fino a quando non ho deciso di partire e trasferirmi lì. Qui in Calabria ho lavorato, ma mi trovo attualmente disoccupato e cerco di adeguarmi alla terra in cui vivo. In tutti questi anni sono sempre rimasto legato a Trofarello e il mio cuore è sempre lì, anche perchè è il paese in cui vivono ancora mia mamma Carla e i miei fratelli».
Giacomo D’Uva