Un laboratorio che, giocando coi più piccoli, fa teatro

CENTRO – Il gioco del teatro per crescere: Esprimere se stessi e le proprie emozioni, imparare a comunicare, divertendosi e allenando la creatività. Si sta avviando all’interno della Casa dei sorrisi un laboratorio teatrale che avrà come protagonista la trofarellese Monica Maglione: «I ricordi più emozionanti della mia infanzia sono legati al teatro. A 5 anni l’asilo che frequentavo ci accompagnava al Teatro Nuovo di Torino a un corso di propedeutica teatrale e il gioco di far finta di, che era il mio preferito, assumeva finalmente ufficialità, potevo essere una regina, non più solo nella mia cameretta, ma si trattava di convincerne anche gli altri e la cosa si faceva più intrigante. L’emozione del palcoscenico, non mi ha più abbandonata, e non la vivo solo quando mi trovo davanti un pubblico, ma ogni volta che seduta in un teatro si apre il sipario e mi faccio catturare da una nuova storia. Questo amore per il teatro vorrei davvero trasmetterlo e contagiare i bambini che accolgo nel laboratorio di gioco teatro il giovedì pomeriggio alla Casa dei Sorrisi a Trofarello – esordisce la Maglione – Grazie alla mia amica, la dottoressa Erika Zenatti, psicologa e psicoterapeuta, fondatrice della Casa dei Sorrisi, che ha creduto nella valenza educativa e pedagogica di questa esperienza, ho potuto finalmente coronare il mio sogno: lavorare con i bambini, che sono una fonte inesauribile di stimoli e giocare al teatro.

Questo laboratorio, che ho progettato dopo aver seguito dei corsi da educatore teatrale, è influenzato dalla mia professione principale ovvero quella di creativa della comunicazione, infatti si prefigge come obiettivi: il potenziamento delle risorse espressive, l’apprendimento delle tecniche della comunicazione e lo sviluppo del linguaggio, attraverso la teatralità. E’ pensato su misura per i bambini della scuola primaria in quanto utilizza, come principale strumento esperenziale: il gioco.
Il gioco, guidato dall’adulto e finalizzato a specifici obiettivi, infatti, è uno strumento di apprendimento peculiare per l’età infantile. Attraverso il divertimento, il fare in prima persona, in un clima di fiducia, mancanza di giudizio e sollecitati da continui stimoli creativi, i bambini sono aiutati a manifestare la loro personalità, a gestire le emozioni, a lasciarsi condurre dalla fantasia, ad incrementare l’autostima, la fiducia nelle proprie capacità, a crescere più attenti e sensibili alla proprie esigenze e a quelle degli altri – continua Monica Maglione – Lo scopo quindi non è quello di formare degli attori, ma dei bambini più divertiti, sicuri di sé, consapevoli dei propri strumenti di comunicazione.
L’entusiasmo e la partecipazione con cui i bambini accolgono ogni settimana le attività proposte, mi conferma quanto l’esperienza sia positiva per loro, e a questo punto mi auguro che il gruppo diventi più numeroso per arricchirsi di nuovi contributi».

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