Eros Mascarini: da sommergibilista a partigiano

CENTRO – Tra i partigiani che ricorderà la Sezione ANPI di Trofarello al cimitero capoluogo ci sarà anche il Comandante Eros, trofarellese di adozione ma nato a Torino nel 1922.
Eros Mascarini (nome di battaglia: Eros) è stato inquadrato nelle Forze Armate all’età di 18 anni nella Regia Marina Militare; dopo l’inquadramento egli viene destinato come radiotelegrafista ed imbarcato sul sommergibile Ambra. «Eros Guadagnerà persino i gradi di sergente e verrà decorato con due croci di Guerra per le azioni eroiche che l’equipaggio di questo sommergibile saprà svolgere nel Mediterraneo meridionale – spiega Marco Cavaletto che ha conosciuto Mascarini prima della sua scomparsa – L’Ambra seppe distinguersi per l’affondamento di migliaia di “tonnellate di naviglio” inglese soprattutto ad Algeri (il 12 dicembre del ‘42) e conosciamo il coraggio di Eros Mascarini grazie alle parole di Luciano Barca, ufficiale a bordo del medesimo sommergibile, da me intervistato nel 1985, la cui intervista è stata pubblicata sul Trofarello Notizie dell’aprile del 1985.
Luciano Barca, economista e più volte deputato del Partito Comunista Italiano della cui Direzione era membro, è anche il padre di Fabrizio Barca, già ministro per la coesione territoriale tra il 2011 e il 2013, nel governo Monti.
Ma l’8 settembre del 1943 giunge e,anche se non conosciamo con esattezza ciò che fece nel periodo immediatamente successivo, possiamo immaginare che lasciò abbastanza presto la Marina militare per aggregarsi alle formazioni partigiane.
Eros lasciò in punto di morte, avvenuta il 2 febbraio 1982, all’amico e compagno Rino Bonariva (in quel tempo segretario della Sezione ANPI di Trofarello) una discreta quantità di documenti che successivamente, alla morte del Bonariva, sono stati da me versati all’Istituto Storico della Resistenza.
Ho avuto il privilegio di conoscere Eros Mascarini: nel periodo tra il 1975 ed il 1980 aveva la concessione del taxi (il cosiddetto Noleggio Con Conducente) e stazionava con la sua autovettura davanti al bar San Giuseppe; pur essendo persona cordiale ed anche spiritosa, non amava conversare sul passato e quindi molte cose abbiamo potuto apprenderle soltanto dai documenti lasciati all’amico Rino.
Da questi documenti abbiamo scoperto che l’inizio della sua avventura nella formazione partigiana avvenne il 23 agosto del 1944 (grazie al Foglio Notizie del Corpo Volontari della Libertà). Eros (questo rimase anche il suo nome di battaglia) ha militato nella formazione della 48esima Brigata Garibaldi “Dante Di Nanni”, fino alla fine della guerra (7 giugno 45).
Dal 1° gennaio del 1945 fino alla fine del periodo partigiano ad Eros venne affidato l’incarico di Comandante del Distaccamento Bessonat. Partecipò ad operazioni in località Verduno (29 agosto 44), Somano (settembre 44), Gallo d’Alba (febbraio 45), Alba e Alberetto Torre (marzo 45), Cherasco (aprile 45) ed infine partecipò alla marcia per la liberazione di Torino.
Dal Foglio Notizie del CVL apprendiamo che fu ferito in una azione nei pressi di La Morra nell’agosto 44, da schegge di bomba a mano (in tutta la parte sinistra del corpo, piede, gamba, fianco, braccio e testa).
Sempre dal Foglio Notizie del CVL (compilato come se fosse stato un questionario) apprendiamo inoltre che rispose SI’ alla domanda “Gradisce oppure No l’eventuale passaggio nell’Esercito Regolare?” La prima impressione che ne ebbi, da questa sua risposta, fu che Eros era pur sempre un militare e che questo attaccamento alla divisa e alla bandiera era in qualche misura dovuto
– continua Cavaletto – Se continuiamo a leggere il Foglio Notizie del CVL apprendiamo ancora cosa pensava di lui il suo Comandante diretto: “Ha ricoperto la carica di Comandante di distaccamento assolvendo bene i compiti affidatigli, attivo, coraggioso, organizzatore, trascinatore”; firmato il comandante Michel. Michel era il comandante della 48esima Brigata Garibaldi “Dante Di Nanni” appartenente alla 16esima Divisione d’Assalto “Sulis”. Il vice comandante di brigata era invece Jimmy, un partigiano di origine francese, che morirà, colpito da un cecchino, nella Liberazione di Torino.
Tra Jimmy e Eros si stabilirà un rapporto di amicizia e stima: lo testimoniano i numerosi messaggi che, insieme ad altri documenti, sono stati poi consegnati da Eros a Rino Bonariva, segretario della sezione ANPI trofarellese, prima della sua morte.
Sul numero speciale di Trofarello Notizie del 1985 (periodico curato e distribuito a tutte le famiglie di Trofarello dalla Amministrazione comunale dell’epoca), dedicato al 40esimo anniversario della Liberazione è apparso anche il Resoconto degli avvenimenti accaduti nei giorni precedenti la forzatura della Baia di Algeri
– conclude Cavaletto – Si tratta di un racconto avvincente, scritto in modo eccellente da Eros Mascarini, il cui originale era scritto a matita con una calligrafia minuta. Un documento che dimostra ancora una volta la sensibilità e la bontà di questo uomo, obbligato a vivere dentro un sommergibile, con prospettive non certamente elevate di salvare la pelle».

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