Scarsità di personale il Comune? Una interrogazione di Noi Trofarello

CENTRO – Lo stato di fatto del Comune di Trofarello sulla macchina amministrativa. Interrogazione del gruppo consigliare di opposizione “Noi Trofarello” per analizzare la situazione del personale esistente nel comune.


«Dal 2010, (sindaco Tomeo) ad oggi (quindi con due mandati consecutivi Visca) il numero dei dipendenti è passato da 40 a 31 dipendenti, ma entro fine anno almeno altre due risorse andranno in pensione – commentano Sandrone, Cavaletto e Maggio – Sembra che questo fenomeno non interessi molto gli amministratori che si sono avvicendati e nemmeno l’attuale sindaco, pur essendo anche lui un dipendente di un comune dell’hinterland torinese, non sembra colpito da questa emorragia di personale.


Eppure tutti noi siamo consapevoli che Il Comune è la base primaria dei servizi al cittadino e quindi dovrebbe poter erogare questi servizi in modo adeguato con personale formato ed istruito a questo scopo. Oggi stiamo assistendo, così come registriamo dalle nostre frequenti visite in Municipio e dalle conversazioni con alcuni cittadini che attendono l’erogazione di servizi, ad un processo inverso: invece di potenziare questi servizi, i nostri Amministratori riducono il personale e riducono gli orari di ricevimento pubblico.
Ad esempio occorre domandarsi perché l’ufficio anagrafe stia aperto poche ore nell’arco di una settimana, mentre in passato l’anagrafe stava aperta 5 giorni a settimana (due giornate mattina e pomeriggio e tre giornate solo la mattina); tutto ciò permetteva ai cittadini di poter scegliere il giorno che più faceva comodo per recarsi in comune.

Ora invece si trovano di fronte ad orari inesistenti, a giornate di chiusura degli uffici, lunghe liste d’attesa per poter fare i documenti. Tutto questo per non aver adottato una politica del personale, per non essere stati lungimiranti nella gestione del personale, per non aver pensato che con il susseguirsi degli anni il personale sarebbe andato in pensione. Eppure noi sappiamo che i funzionari stanno facendo tutto il possibile, ma non sono ben coordinati da una giunta inefficace.
Queste considerazioni fanno sorgere alcune domande: ad esempio, uno degli ultimi dipendenti che, giustamente, è andato in pensione, è l’Ufficiale di stato civile. E’ stato sostituito? Il nuovo Ufficiale di Stato Civile esiste nel nostro comune? Se è un dipendente attualmente in servizio nel comune, è stato affiancato all’uscente? – continuano Sandrone, Cavaletto e Maggio – Ancora una domanda che riguarda gli spazi di lavoro destinati ai dipendenti. Abbiamo avuto in tutt’Italia la crisi causata dal Covid. Anche le Amministrazioni pubbliche sono state poste in uno stato di crisi determinata dalla malattia e dalle precauzioni necessarie per diradare contatti tra le persone. Oggi fortunatamente non vi sono più quelle emergenze, ma proprio per la situazione di crisi da cui le amministrazioni sono appena uscite non ci sembra molto lungimirante costringere tutti i 31 dipendenti a lavorare in un unico edificio (costruito negli anni ‘60 per ospitare una scuola elementare quindi non molto idoneo ad ospitare uffici comunali), in pochissimi uffici, con il rischio potenziale di contaminazioni – concludono i tre consiglieri – Ogni tanto proviamo a porre le domande al sindaco e alla giunta. Ma con un consiglio comunale ogni due mesi, con l’assoluta assenza di interlocuzione tra giunta e opposizione, con la mancata risposta alle nostre interrogazioni, formulate in base al Regolamento del Consiglio comunale, risposte non ne arrivano e pertanto proviamo a formularle attraverso questo giornale».

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