Mediterraneo rosso sangue

CENTRO – L’ultima recente tragedia del mare ha suscitato scalpore ed indignazione e smosso le volontarie trofarellesi che si occupano di migranti Cuoche e sarte ribelli. «Come possiamo nuotare in un mare che è un sepolcro? Ancora una volta – commentano le volontarie – Non ci sono nemmeno più parole per dire quanto sia disumano ciò che accade in mare, ogni volta uguali le immagini, quei puntini colorati stipati su piccole barchette, accade sempre. Settecento persone, anche se non sapremo mai quante fossero perché il mare non restituirà tutti i corpi. Si fatica a focalizzare l’attenzione su quelle singole vite, ognuno una storia, una madre a casa, un sogno nella testa e nel cuore. E di fronte a questo pensiero ci paiono ancora più inutili ed ipocrite le dichiarazioni delle autorità dei paesi che scaricano responsabilità, promulgano inutili leggi sull’immigrazione, le politiche dell’Europa cieche e indifferenti, che destinano enormi cifre di denaro a paesi che non rispettano i diritti civili.
Vogliono fermare onde di persone disperate che non si fermeranno mai; hanno fame, hanno sete, hanno subito le violenze delle guerre e delle dittature, ma perché mai dovrebbero rinunciare alla ricerca di un futuro diverso? Questi settecento stipati nel peschereccio davanti alle coste greche erano stati avvistati, segnalati, erano in contatto radio, e sono morti quasi tutti.
L’incredibile attivista Nawal Soufi, che poche settimane fa ha lanciato un appello per raccogliere cibo per i campi profughi in Grecia al quale noi di Trofarello abbiamo aderito con tanta generosità, ha scritto un messaggio social appena prima del naufragio: ” URGENTISSIMO, c’è un’imbarcazione con 750 persone a bordo davanti alle coste greche….”. Sono annegati quasi tutti. C’è da chiedersi veramente come fare a non tradire le parole di Vittorio Arrigoni, ormai anche un pò logore, Stay human, Restiamo umani. Proprio in questa circostanza vogliamo ricordare a tutti che martedì 20 giugno è stata la Giornata mondiale del Rifugiato» concludono le Cuoche e sarte ribelli.

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