Una mozione per installare telecamere di sorveglianza in città e favorire il controllo dell’ordine pubblico. A presentarla è stato il consigliere di opposizione del Movimento 5 Stelle Massimo Bertero. La mozione è stata poi ritirata perché l’amministrazione ha chiesto a Bertero di formularla diversamente.
Poi il Movimento 5 Stelle decide di uscire allo scoperto, ripresentare la mozione ed uscire con un manifesto per rivendicare la paternità della proposta. Tra i due gruppi politici scende il gelo.
L’amministrazione di centro destra sta cercando di lavorare al progetto telecamere dal novembre 2004. Allora il progetto prevedeva il piazzamento di 11 telecamere per monitorare i punti nevralgici della città e prevenire atti di teppismo e microcriminalità. Un finanziamento regionale avrebbe previsto un contributo del 70 per cento della spesa totale. Poi il contributo non arrivò e l’assenza di un regolamento fece deporre il sogno delle camere di sorveglianza in un cassetto.
«La mozione nello specifico proponeva di aggiornare il regolamento comunale vigente, predisporre l’installazione di punti di videocontrollo del territorio comunale, nel rispetto della normativa di riferimento e della tutela della privacy, installare agli accessi al territorio comunale, appositi cartelli recanti la scritta “Trofarello comune videosorvegliato” – spiega il consigliere di opposizione Bertero – Una mozione è una proposta, un atto d’indirizzo che viene portato al voto del consiglio comunale e, se approvata, demandata agli uffici preposti per la verifica tecnica ed esecutiva; la giunta, benché favorevole, ha curiosamente richiesto di ritirare la mozione perché considerata “incompleta”. Seppur non fossero chiare le motivazioni di vice sindaco e sindaco, si è deciso di accettare di ritirarla, di approfondire ulteriormente l’argomento e di riproporre un nuovo documento, congiuntamente alla giunta e al sindaco, da portare ai voti nel prossimo consiglio comunale – continua Bertero – A tale scopo mi sono adoperato nei giorni di festa perché il tutto procedesse per il meglio, ho inoltrato al Comune una bozza di regolamento aggiornato secondo legge, che ho redatto facendo visita personalmente presso comuni limitrofi, più esperti in materia. Per quanto riguarda i punti dove installare le telecamere è sufficiente attenersi ad un documento dei carabinieri inoltrato al Comune già da diversi anni, ma ulteriori punti di controllo possono essere individuati con la collaborazione della polizia municipale. Ora sta tutto nella volontà del Sindaco e della giunta, nel prossimo consiglio comunale ad approvare la nostra o altra proposta sulla videosorveglianza, poi si dovranno trovare risorse da destinare al progetto che potrebbe iniziare con un primo lotto di alcune telecamere da incrementare in futuro. Un aspetto che viene considerato interessante del progetto è di dare la possibilità anche ai privati di installare a proprie spese dei punti di videosorveglianza e di allacciarsi alla rete di registrazione dati comunale. Sembra infine che anche la legge di stabilità, approvata a fine anno, contenga la proroga del bonus fiscale per le apparecchiature di video sorveglianza. Attendiamo le norme di attuazione che fissino ammontare, termini e quant’altro necessario per poter indirizzare alla loro utilizzazione. Abbiamo affisso cartelloni esplicativi e i nostri attivisti ai banchetti sono disponibili per fornire informazioni sul tema, in ogni caso il movimento d’opinione è stato messo in moto con l’obbiettivo di aumentare la sicurezza dei cittadini».
Il sindaco risponde che il progetto di controllo esiste da molto tempo, accantonato per dare la precedenza ad altri progetti: «è successo veramente di tutto in questi anni. L’emergenza delle scuole da rifare e la necessità di realizzare un regolamento – puntualizza Visca – Ma stiamo pensando di realizzare il monitoraggio della città da molti anni e lo porteremo avanti senza che qualcun altro ci metta il cappello».