Luoghi comuni con il CGT a scuola

PennaciniContinuano gli appuntamenti organizzati dal Comitato Genitori di Trofarello. Il prossimo appuntamento, dal titolo “Luoghi Comuni. Noi, gli Altri, la Convivenza e la Conoscenza” è in programma giovedì 12 maggio, alle ore 20,45 presso l’Aula Magna della Scuola Leopardi. Ospite della serata sarà Cecilia Pennacini, Docente di Antropologia Culturale presso l’Università di Torino.
Servizio di babysitteraggio gratuito in collaborazione con CRI Trofarello.
«Giovedì 12 maggio, presso la Scuola Media Leopardi, parleremo di Luoghi Comuni; parleremo di Noi e degli Altri e cercheremo di collegare questi temi con tutta  una serie di domande che la cronaca e l’attualità suscitano in noi – spiega il presidente del Comitato genitori Francesco Vidotto – L’incontro costituisce il secondo evento del ciclo di serate “Oggi parliamo di…” che il CGT organizza nell’ambito del progetto I AM (Insieme per Apprendere Meglio), rivolto ai genitori e ai ragazzi nella fascia di età 6-14 anni, finanziato dalla Compagnia di San Paolo e il cui soggetto capofila è la Cooperativa Cittattiva.
All’indomani delle stragi di Parigi dello scorso novembre, dopo la prima reazione emotiva di sdegno e solidarietà, nel CGT è sorta una discussione sui timori suscitati da quei fatti nei nostri figli, massicciamente esposti ad immagini e spiegazioni incomprensibili ed inquietanti. Come rispondere in modo adeguato?- si sono chiesti alle riunioni del Comitato Genitori – In particolare, la forte risonanza mediatica degli attentati alimenta paure e diffidenze verso ogni persona individuabile come “altra” (musulmana, mediorientale, araba, straniera e via discorrendo) anche nella nostra quotidianità mentre, paradossalmente, ciò che distingue questi “Altri” da “Noi” e che separa il “rassicurante” dal “pericoloso”, non viene mai definito e messo in luce. Al contrario la distinzione si struttura in luoghi comuni e stereotipi che finiscono per sostenere atteggiamenti di rifiuto o anche di razzismo.
Per aiutare innanzi tutto noi stessi a governare le paure suscitate dagli attentati e restituire agli Altri della porta accanto la dignità di persone normali, abbiamo chiesto un contributo alla professoressa Cecilia Pennacini, Docente di Antropologia Culturale presso l’Università di Torino.
Perché l’Antropologia Culturale? Perché questa scienza si occupa proprio del nostro tema: essa studia i meccanismi dell’identità e dell’alterità nelle società umane, osservandole nel dettaglio e in pratica, comparandole fra loro, cogliendole nei momenti di festa, di conflitto, di quotidianità, di espressione artistica o religiosa e via discorrendo.
Non si tratta qui di conoscere un po’ meglio questa o quell’altra religione, questa o quell’altra identità culturale. L’Antropologia Culturale ci insegna che “Noi” e “Loro” sono due termini di uno stesso discorso, che si definiscono reciprocamente e mutano assieme all’interno di questa relazione.
Parlare degli Altri significa interrogarci su chi siamo Noi in realtà. E’ su questo terreno che proveremo ad avventurarci, martedì 12 maggio, con l’aiuto della docente Pennacini.

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