Progetto Paese risponde alle reazioni a caldo del sindaco con una lettera aperta rivolta al primo cittadino

logoProgetto paeseCENTRO - Una lettera aperta per rispondere alle dichiarazioni del sindaco rilasciate a caldo, intorno alle 4 del mattino. Dichiarazioni in cui il neo eletto sindaco non ha risparmiato critiche ai suoi antagonisti politici. Ora Progetto Paese, escluso dalla competizione elettorale per irregolarità nell’utilizzo dei moduli utilizzati per la presentazione della lista, torna sulla questione con una lettera aperta al sindaco. «Un poco di pausa serve. Per riordinare i cassetti, trovare sistemazione a tante cose e archiviare tanta carta: bozze, programmi, facsimili, moduli (no, forse quelli non li metteremo a posto, ci serviranno a futura memoria anche se ormai tutti i “progettisti” -favolosa definizione che ci ha regalato Massimo Bertero- sono diventati esperti di caratura nazionale di modulistica elettorale).
Come se fossero didascalie – esordiscono i rappresentanti di Progetto Paese – Prima: il giorno successivo alla sua vittoria, il Sindaco si è espresso con toni che appaiono eccessivamente entusiastici. Inoltre ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa (il Pd, i 5stelle, il nostro Cavaletto). Secondo il sindaco chi non vota cosa dice lui è scorretto… Appunto il PD, poi Cavaletto (non Progetto Paese, ma Cavaletto…).
#GianfrancoStaiSereno; fai qualche giorno di vacanza per smaltire le tossine. Sei anche il nostro di Sindaco, anche sei stato votato da un elettore su 5 di quelli aventi diritto al voto e non è vero che hai guadagnato consenso, anzi. Ma ciò che è stato è stato. Da te ci aspettiamo una Giunta energica e capace, qualità nell’azione amministrativa (un po’ di più di quanto ci hai dato sino a questo momento, magari…), interventi che ridiano “fiato” a Trofarello. E noi saremo pronti a ricordartelo, con correttezza ma pure con decisione – e continuano – Seconda: il nostro destino pre e post voto è stato quello di farci tirare per la giacchetta. Progetto Paese voleva e rivendicava un cambiamento.  In assemblea abbiamo deciso di non appoggiare in maniera organica nessuna lista in competizione. A titolo individuale ognuno si è orientato su chi dava maggiore affidamento. Sull’offerta che era più coerente con ciò che avevamo sostenuto in campagna elettorale. Su coloro che avevano mostrato compiutamente solidarietà, quando siamo stati ricusati. Su quelli che a nostro parere davano maggiori garanzie sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta.
Chi non ha trovato i requisiti minimi, magari, non è andato a votare, oppure ha lasciato la scheda intonsa, oppure l’ha annullata.
#GianfrancoStaiSereno;  qualcuno dei nostri voti è arrivato anche a te, nostro malgrado. Tutte le polemiche successive sono del fiele sparso che ha gettato ulteriori ostacoli sul percorso di una riunificazione delle forze a sinistra. Laddove, in un paese, può ancora avere senso parlare di destra e sinistra e non di persone che si candidano, di programmi, di azioni.
Terza: “aiutini”, “vedere Cavaletto in compagnia di Salvini e di Airaudo”, “l’idea di usare il voto come una clava”.
Non siamo al mercato delle vacche e noi non offendiamo l’onestà intellettuale dei nostri sostenitori considerandoli merce di scambio e “spostando” pacchetti di voti.
Mercanteggiare è una pratica che non ci appartiene. Non ci siamo espressi come gruppo né pro né contro qualcuno. Chi ha una deformazione da vecchio politicante (vestito da giovane) non può capire. Ma neppure ci interessa.
La cosa che più ci ha fatto ridere è stata: “addirittura consegnare il paese ai 5 stelle”. #GianfrancoStaiSereno; Anna Friscia – da quello che abbiamo potuto leggere – ha un livello di cultura non comune, opera in una struttura che non è il massimo dell’eversione (Banca d’Italia) e -da quello che sappiamo- non mangia i bambini come fa Marco Cavaletto. Effettivamente, questo eloquio sindacale ricorda molto lo slogan “… non vorrete lasciare il paese in mano ai comunisti!”
Quarta: cercheremo di essere una forza  pro attiva in grado di esprimere valutazioni sull’operato dell’Amministrazione ma soprattutto in grado di fornire un momento di confronto a chi lo richiederà. Tavoli aperti per costruire, con chiunque lo vorrà. #GianfrancoStaiSereno: l’invito è rivolto anche a voi. Se possiamo fare qualcosa nell’interesse del paese noi ci siamo. Oltre gli schemi della politica del XX secolo ormai trascorso e dei partiti che, purtroppo, sono destinati ad estinguersi se non capiscono che la dimensione che conta è quella del Cittadino.
Quindi, per chiudere,  lo diciamo con simpatia: #GianfrancoStaiSereno; ormai sei a cavallo – conclude la lettera – Buona cavalcata nell’interesse di tutti».

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