L’uomo che misura la pioggia

PiantaCENTRO  – Ha raccolto la quantità e registrato con dovizia e precisione la pioggia e le precipitazioni durante tutto l’anno. Sfoglia il suo calendario Angelo Pianta, classe 1943, dall’alto dei suoi 73 anni,  tenuti benissimo, snocciola uno dopo l’altro una serie di detti e proverbi della tradizione contadina piemontese che testimoniano la profonda conoscenza del sapere dei suoi “vecchi”. Si preoccupa di non essere al centro dell’attenzione per la sua innata modestia. Ma una storia come la sua va raccontata con tutti i  particolari per l’attenzione che ha rivolto a questo suo passatempo, adottato un po’ per passione un po’ per necessità. Da un anno Angelo ha rispolverato un vecchio pluviometro ed ha iniziato ad annotare ad ogni pioggia e temporale la quantità di acqua raccolta dal bicchiere graduato. Giorno dopo giorno, precipitazione dopo precipitazione, mese dopo mese Angelo ha raccolto un anno di dati che poi ha messo dentro il suo computer, altra diavoleria che da un paio di anni sta imparando ad utilizzare. Ma come mai questa passione per la pioggia e la registrazione delle quantità? «Innanzitutto io voglio specificare che il mio non è un lavoro scientifico.  Sono solo una sorta di cronista della pioggia. Ho cominciato con la classica bacinella per avere un’idea di quanta pioggia scendesse. Poi misuravo con il centimetro. Certo non in tutte le occasioni, soprattutto quando c’era un particolare raccolto da tenere sotto controllo. Anche per tenere sotto controllo le piogge notturne   perché non si sa quanta pioggia viene giù durante la notte. Poi ho trovato un pluviometro. Ho registrato l’acqua piovuta dal cielo ad ogni precipitazione.  Ho iniziato per rendermi conto dell’effettiva quantità di acqua durante le piogge. Per noi agricoltori è molto importante rendersi conto dell’effettiva pioggia. I nostri vecchi infatti dicevano che una pioggia con meno di 10 millimetri di acqua non faceva altro che bagnare la polvere. Mentre una pioggia di 20 millimetri è una bella bagnata». Dalla tabella che ne è scaturita emerge la storia delle precipitazioni di Trofarello. I mesi meno piovosi per esempio: marzo e dicembre rispettivamente con 55 e 49 millimetri di pioggia. Oppure che maggio e giugno hanno avuto 10 giorni di pioggia ciascuno con 136 e 117 millimetri di pioggia. Si tratta delle precipitazioni che a maggio hanno provocato la malattia delle ciliegie che sono marcite e a giugno hanno provocato i problemi al grano che stava fiorendo. Il mese più piovoso? Certamente novembre il cui cielo ha scaricato in soli 7 giorni ben 147 millimetri. Il mese meno piovoso è stato gennaio con soli 3 giorni di pioggia e 7 millimetri di acqua. In totale in tutto l’anno è piovuto per 72 giorni per complessivi 984 millimetri. Nel complesso l’anno è stato particolarmente piovoso. Qualche altra particolarità che è emersa da questa sua attività di registrazione? «Sicuramente quello delle piogge occulte date dalla nebbia, la rugiada e la brina. Ad esempio negli ultimi 15 giorni in cui non è piovuto il pluviometro ha comunque raccolto un millimetro di brina e rugiada.
Naturalmente questi dati fanno riferimento a Trofarello ed in particolare alla zona Salzea. I dati registrati a Trofarello sono differenti per esempio da quelli registrati a Moncalieri perché Moncalieri è molto più piovosa. Ma la stessa Salzea potrebbe avere risultati differenti rispetto la frazione di Rivera».

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