Un libro sulla bufala del Papiro Tulli. Lo studioso Brussino tra scacchi e Egitto

Franco BrussinoCENTRO - Un libro per smantellare la bufala del Papiro Tulli. E’ appena stato messo in distibuzione l’ultima fatica editoriale, la terza in assoluto del trofarellese Franco Brussino, 75 anni, studioso di Antico Egitto. «Mi piace definirmi un dilettante. Sono pensionato dopo anni di lavoro all’interno dell’agenzia delle entrate con la passione per l’egittologia e gli scacchi. Per anni infatti ho giocato a scacchi qui a Trofarello. Avevamo anche un circolo di scacchi: il club le Due Torri. Per 20 anni ho fatto anche delle grandi partite a scacchi per corrispondenza in cui io ed i miei avversari ci comunicavamo le mosse tramite posta, altri tempi. Nel campo degli scacchi ho anche fatto una certa carriera. Ero diventato maestro nazionale di scacchi. Ho fatto moltissimi tornei internazionali. Ho giocato contro russi, americani, tedeschi, inglesi. Ad un certo punto ho lasciato perché mi sono dedicato allo studio dell’antico Egitto e delle civiltà precolombiane. Una passione che mi ha anche portato a viaggiare molto: Perù, Messico e naturalmente Egitto dove sono stato per la prima volta nel 1980.  In Egitto sono stato 11 volte. L’ultimo Viaggio nella Valle dei Re risale al 2011 agli albori della primavera araba. Ho collaborato con l’Associazione Amici  e Collaboratori del Museo Egizio. Con il passare del tempo sono diventato un dilettante esperto. Senza falsa modestia come dilettante ritengo di essere bravo. Ho fatto dei corsi di lingua egiziana antica  in cui mi sono anche  diplomato per corrispondenza con la scuola Khèops ègyptologie di Parigi. Ho iniziato a  tenere corsi per la terza età di Moncalieri, Carignano, Villastellone e Insiene per conoscere di Trofarello». Ma torniamo alla sua passione per l’Antico Egitto  e per questo suo ultimo libro. «Nel corso di questa attività di dilettante studioso ho scritto tre libri. La storia del Faraone Amenofi II che ha avuto un certo successo ed un altro sul Faraone Ramesse I. L’ultimo libro  è dedicato al Papiro Tulli». Di cosa parla questa sua ultima avventura editoriale? «Si tratta dello smascheramento di una bufala. Un grandioso falso storico. Intorno agli anni 50 un egittologo pubblicò sulla rivista americana The doubt, il testo del frammento di un papiro in cui veniva descritto l’arrivo in Egitto, al tempo del faraone Thutmosi III, di un disco volante accompagnato da innumerevoli altro oggetti volanti luminosi che sarebbero poi scomparsi nel cielo. Il divulgatore del frammento, l’egittologo Boris de Rachewiltz, sostenne che il frammento si trovava fra le carte di un alto prelato del Vaticano, il Monsignor Alberto Tulli. Da qui il nome del papiro. Alla notizia venne data molta enfasi, destando anche l’attenzione di molti cultori di ufologia. Io, incuriosito da questo papiro, ho iniziato a studiarlo.

Papiro TulliCirca 6 anni fa. Studiando il papiro notai la similarità tra alcuni passi del papiro e delle frasi provenienti da altri testi che avevo già tradotto in precedenza. La ricerca bibliografica, lunga e complessa, mi portò a ritrovare le medesime frasi del papiro in un testo fondamentale sulla lingua egizia, l’Egyptian Grammar di sir Alan H. Gardiner, che è la summa delle grammatiche dei geroglifici, pubblicato nel 1927 e quindi antecedente la scoperta del papiro. Chi aveva creato artificiosamente quel papiro avava attinto a mani piene,  copiando dalla Grammar, singole frasi appartenenti ad altri papiri differenti e lasciando delle lacune. La posteriorità del papiro rispetto al testo di studio è testimoniato anche da due errori di trascrizione presenti nelle prime edizioni del volume del Gardiner presenti anche nel documento. Il papiro è dunque risultato essere una burla, una colossale bufala rimasta irrisolta per 35 anni. L’articolo che pubblicai su una rivista online è stata anche ripresa da Focus. Decisi poi di scrivere il libro oggi in distribuzione». Il libro, costo di 12 euro, sarà presto anche presentato in biblioteca.

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