CENTRO – Un vero e proprio regolamento per insegnare il rispetto ed esortare allo studio. A presentarlo è la vicepreside della scuola media Leopardi Daniela Gastaldi. Si tratta di un vademecum su come ci si deve comportare in classe, con gli insegnanti, con i compagni. «Partiamo direttamente dall’ingresso in classe – spiega la Gastaldi – La prima campanella suona alle ore 8: occorre non arrivare in ritardo. La sveglia che non suona, il traffico non sono scuse. Arrivare sempre in ritardo è mancanza di rispetto verso l’insegnante che sta facendo il suo lavoro e verso i compagni. Gli insegnanti stanno facendo il loro lavoro, che è quello di insegnare la loro materia, l’educazione, la convivenza civile tra persone. Il rispetto verso di loro è il minimo che bisogna dimostrare per aiutarli in ciò che stanno facendo». Il terzo punto del “Regolario”, questo il nome del regolamento, riguarda il rispetto verso i compagni di classe: «I tuoi compagni sono ragazzi come te: alti, bassi, magri, grassi, con gli occhiali, sorridenti, “musoni”, simpatici, “casinari”, tranquilli, studiosi o non studiosi: rispettali, chiunque siano e come siano, avrai un sacco di amici e non sarai più solo. Se rispetti, non prendi in giro, non bullizzi, sarai sempre circondato da compagni disposti ad aiutarti» spiega la Gastaldi. Il quarto punto riguarda il rispetto per se stessi anche nel modo di vestirsi. «Non ti buttare via, non vestirti come se andassi al mare e invece vieni a scuola, non “svestirti” rischiando solo di essere presa/o in giro e “postata” su tutti i social in modo denigratorio e ridicolizzante. Ricordati che una foto stupida su Instagram (che magari hai “postato” tu…) viene vista da un sacco di ragazzi anche lontani che inizieranno così a ridere di te. Rispettati! Non ti buttare via per una foto o un vestito!» Poi la Gastaldi pone l’accento sul rispetto verso gli oggetti e la “res pubblica”: «Le aule, la palestra, i bagni, l’atrio della scuola sono pieni di oggetti e cose che sono di tutti: rispettali! Non sei più “figo” se rompi la porta del bagno o fai pipì sul muro, sei un cretino che non ha capito che tutto ciò non serve a niente (se non a far pulire il bagno dalle collaboratrici scolastiche – le bidelle – che sono persone e devono essere rispettate) e che porta danno anche a te stesso, visto che sporcherai tutto dove passi e farai si che non si possa più usare il bagno con le porte rotte (a tal proposito ricordo che tutte le classi del corridoio dove sono i bagni o altri oggetti “vandalizzati” – in classe o fuori – faranno l’intervallo in aula – non seduti ma in aula – per due settimane). Non rispettare le proprie cose (perché la scuola è tua) e le cose degli altri, visto che non porta vantaggi ma solo svantaggi, denota una mentalità molto misera e un’intelligenza certamente un po’ limitata».
E ancora si parla di intervalli: «Gli intervalli delle 10 e delle 12 devono essere fatti nei corridoi e non nelle aule per dare la possibilità ai docenti di sorvegliare tutti: non si corre, non si “sfinisce” il compagno per farsi dare la merenda, si rispettano i turni per giocare a calcetto (la classe che non rispetterà il turno e userà la prepotenza per giocare, non potrà usufruire del calcetto per due settimane), non si passa il tempo dell’intervallo in bagno, le chiacchiere si possono fare in corridoio. I trasferimenti da un’aula all’altra devono essere fatti in ordine, in fila e senza schiamazzi, per rispetto verso chi sta ancora facendo lezione. Occorre poi alzarsi in piedi quando entra un insegnante in classe. è bene usare le parole “per favore”, “grazie”,”scusa”: non sono da “vecchi” o da “secchioni”. è ciò che si deve fare per dimostrare rispetto verso chiunque sia, dal compagno che ha bisogno, alla vicepreside, alle bidelle, agli insegnanti, agli educatori, ed un bel modo di abituarsi a diventare grandi. L’ultima campanella della giornata suona alle ore 14: con il regolario abbiamo esosrtato i ragazzi ad usare gli ultimi 10 minuti della mattinata, insieme con l’insegnante dell’ultima ora, per riordinare la classe. Cartacce, bottigliette, merendine, vanno gettate nei cestini, i banchi in ordine, le sedie sui banchi, per rispetto verso chi deve pulire l’aula. Abbiamo anche indetto un premio – concude la Gastaldi – la classe o le classi – a pari merito – che dimostreranno alla fine dell’anno scolastico di aver fatto del rispetto la loro parola d’ordine, riceveranno un piccolo premio l’ultimo giorno di scuola».