La politica scalda i motori per le prossime Amministrative

CENTRO – Primi movimenti per le amministrative del 2021 con molti personaggi che stanno pensando alla “Trofarello Che Verrà”. Alberto Scarino ha lanciato dalle pagine locali dei social il sasso per vedere che succede. «Da troppe parti, da troppi concittadini, arrivano sollecitazioni, richieste, disponibilità a progettare un soggetto che – oltre a candidarsi alle prossime elezioni comunali – ponga delle basi per dare una nuova idea di paese a Trofarello – esordisce Scarino – Il paese dove viviamo non può e non deve essere quello ostaggio, negli ultimi 20 anni, di una generazione politica che ha perso di stimoli e che ha una prospettiva che non è, non può e non vogliamo sia la nostra. Ma non è il caso di pensare a chi c’è, più opportuno a chi vorremmo che ci fosse o che ci sarà». La politica è cambiata negli ultimi tempi, Scarino che ne pensa?
«Non ha più senso di esistere la politica come l’abbiamo vissuta sino ad oggi. Sorpassati i vecchi schemi. Bisogna colmare un vuoto. Ideologico, di appartenenza, di scelte di campo». E quindi? «Dobbiamo scegliere. E questo è un appello alle migliori risorse presenti sul territorio trofarellese. Usciamo dai contenitori, mettiamo da parte le appartenenze e le ideologie e concentriamoci sul paese che ci unisce e ci lega».
Cosa cambia? «E’ un’impalcatura diversa. Una cultura fondatrice democratica che parta dal basso. Con una discussione che verta su quello che può unire e non su quello che divide. Bisogna pensare a nuovi modelli. Immaginare una nuova rotta. Mettendo al centro del discorso politico quelli che saranno i temi dei prossimi anni.
Un progetto legato alla sostenibilità, declinata in tutti i campi, può essere la stella polare, l’idea attorno alla quale unirsi, per creare un laboratorio che – dal basso – possa arricchire la politica oltre il tifo e la passione, nell’interesse di una comunità».
«Ogni approccio ecologico deve integrare una prospettiva sociale che tenga conto dei diritti fondamentali dei più svantaggiati» (LS, n. 93). Essa collega anche la finalità dello sviluppo con le realtà sociali mondiali. Come aveva fatto nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, Francesco quando sottolinea che «la realtà sociale del mondo di oggi, al di là degli interessi limitati delle imprese e di una discutibile razionalità economica, esige che si continui a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro per tutti» (LS, n. 127) o ancora che «il vero obiettivo dovrebbe sempre essere di consentire loro [ai poveri] una vita degna mediante il lavoro» (LS, n. 128).
Pensiamoci. Possiamo essere una grande comunità. Abbiamo del tempo di fronte che non deve essere sprecato. Per analizzare le ragioni. Creare le fondamenta di qualcosa di solido ed importante». Un progetto ambizioso Scarino… forse troppo?
«Non siamo ambiziosi, non siamo sognatori. Non c’è la volontà di intercettare umori. Pensiamo al futuro e non al passato. Ragioniamo con un tempo (futuro) che dobbiamo costruire. Non è un intervento a gamba tesa, di certo è il fischio di inizio della partita che porterà alle elezioni del singolo». Ma alle elezioni mancano ancora due anni. Non le pare sia troppo presto? «Una chiamata alle armi proposta con largo anticipo. Serve tempo. Per sviluppare delle linee guida condivise che ribaltino la prospettiva di questo paese. Trofarello va ridisegnato. Ed alcuni tratti di questo disegno servono per riparare a scelte sbagliate del “ventennio”».

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