La volpe e le aquile d’acciaio

Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. Lunedì la mia volpe si è andata a fare una passeggiata nel bosco della collina ed è tornata speventatissima. “Cosa ti è successo?” le ho chiesto io. «Mentre stavo ascoltando il rumore delle foglie in cima alla collina e stavo osservando il cielo azzurro come non avevo mai visto, sono stato sorpreso da un rumore assordante. Nove aquile enormi con lunghe scie colorate mi hanno sorpreso mentre ero assorto nei miei pensieri di volpe». Ti sei spaventata per questo? Capisco, erano le frecce tricolore, la pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare in volo in tutta Italia in un abbraccio virtuale per ricordare l’unità della nostra patria. Non erano aquile ma aerei. Non dovevi avere paura, stai tranquilla volpe. «Non ho avuto paura di loro». E cosa ti ha spaventato allora? «Tornando a casa ho fatto un’altra strada e ho incrociato centinaia di persone che, non curanti degli ultimi tre mesi, ridevano e scherzavano, gomito a gomito, senza museruola, pardon… mascherine, per proteggere se stessi e gli altri. Questo sì che mi fa paura. Voi umani siete destinati all’estinzione».

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