Maturità 2020: t’avessi preso prima

CENTRO – Quest’anno i versi di Venditti suoneranno in maniera un po’ diversa per quelli che saranno ricordati come i “maturandi del 2020”. La notizia (bella o brutta che sia) è che l’esame si farà! Il diritto alla famosa “notte prima degli esami” non verrà negato, neanche quest’anno, neanche di fronte a una situazione di difficoltà come quella che molti studenti stanno vivendo. Sulle questioni tecniche relative all’Esame di Stato le notizie sono arrivate da poco: presumibilmente ci sarà un unico colloquio orale in presenza, prendendo le dovute precauzioni, se possibile senza l’uso della mascherina, ma con il rigoroso rispetto delle distanze. Il punteggio massimo ottenibile è di 40 punti, mentre i restanti 60 verranno calcolati sulla base dei crediti accumulati nell’ultimo triennio (ricordiamo che in precedenza i crediti davano diritto a 40 punti massimi, mentre le due prove scritte più l’orale assegnavano i restanti 60 punti. Ai miei tempi, 25 i punti accumulabili con i crediti, 45 con le tre prove scritte, 30 con l’orale). Ma è bene ascoltare le voci degli studenti che vivranno questo momento.

Lorenzo Delaurenti, istituto Majorana di Moncalieri, racconta la sua esperienza in questi termini. «Sto cercando di studiare periodicamente per non arrivare all’ultimo e dover studiare tutto insieme, però molto spesso non è facile perché a casa ci sono più distrazioni. In merito all’esame, ho il dubbio sui crediti, perché devo ricalcolarli e non sappiamo quali criteri useranno. Per quanto riguarda i voti credo che saranno più o meno in linea con l’andamento degli anni precedenti e di quest’anno. La bocciatura sarà molto difficile. Secondo me cercheranno di aiutare, vista la situazione. Certo, avrei preferito fare l’esame in forma tradizionale, per il fatto che sarebbe stato meglio se tutto questo non fosse successo; però avrei avuto più difficoltà, soprattutto per gli scritti e il tema».

Marta Cheinasso, Istituto Alfieri di Torino, liceo classico. «In questo ultimo mese abbiamo interrogazioni su tutto il programma proprio per prepararci all’esame. Per quanto riguarda il colloquio orale, si partirà da un argomento a scelta, nel mio caso greco e latino, che verrà concordato con il professore. Non è possibile non essere ammessi all’esame, però si potrà essere bocciati. Non saprei dire sull’equità dei voti che risulteranno dalla nuova attribuzione dei punteggi: ci sarà molta più considerazione del lavoro svolto nel triennio. Forse ci sarà maggiore valorizzazione degli studenti che si sono impegnati continuativamente, per tutto il percorso scolastico, e meno per quelli che si sono messi a studiare solo nell’ultimo anno. Il problema è che non sappiamo come si svolgerà in concreto il colloquio. Per esempio, non sappiamo se nelle materie caratterizzanti, nel mio caso greco e latino, ci verranno sottoposti testi da tradurre sul momento oppure no. Non sappiamo se sarà una vera e propria interrogazione o se è più un colloquio in cui è lo studente che conduce, cercando di fare collegamenti interdisciplinari. Sicuramente l’esame in forma tradizionale sarebbe stata una prova maggiore: tema e versione ci avrebbero messo tutti un po’ più alla prova. Non credo però che rimpiangerò tutto questo. Quello che forse tutti rimpiangeremo è di non aver vissuto questi ultimi mesi di scuola con tutti i compagni: quel clima che si crea quando si affronta una situazione tutti insieme, poter studiare insieme, avere l’ansia insieme. Questo lo rimpiangeremo. Finire la scuola senza essere consapevoli di aver vissuto il nostro ultimo giorno di scuola è una cosa che penso a tutti dispiaccia».

Martina Pulido, Istituto Majorana, liceo scientifico tradizionale, mette fin da subito in evidenza gli aspetti che rimpiangerà, sulla falsa riga di quanto sostenuto da Marta. «Più che rimpiangere l’esame, rimpiango di non aver terminato la classe quinta, che tutti dicono essere l’anno più bello delle superiori. In merito all’esame in sé, mi ritengo fortunata perché solo il pensiero di affrontare la seconda prova mi preoccupava moltissimo. In linea generale, credo che questa tipologia di esame non potrà che confermare la media che ciascuno ha avuto nel corso dei tre anni». Martina, si espone anche in merito alle sue sensazioni, sottolineando come probabilmente la sua “notte prima degli esami” sarà molto serena. La sua sincerità è disarmante. «Diciamo che io non avverto di essere ad un mese dall’esame, non sono per nulla agitata. Facciamo videolezioni sì, però non studio quasi mai!».

Anche Carolina Varvello, Istituto Majorana, racconta delle modalità di insegnamento a distanza di questo periodo per la preparazione all’esame, tra videolezioni, invio materiali, slide, approfondimenti online ecc. Sull’esame dice: «Purtroppo non sappiamo ancora con certezza come si svolgerà il colloquio orale. Dovrebbe arrivare questa settimana una circolare che ci permetterà di capire meglio come si svolgerà la nostra maturità. Il colloquio comincerà con un tema deciso con i nostri professori, ma la Ministra Azzolina ha specificato che non si tratterà di una tesina. In ogni caso, penso che il nuovo esame sarà più d’aiuto ai meno bravi, o comunque a tutti gli studenti che temevano le seconde prove scritte, anche se forse è proprio la presenza di un unico colloquio che metterà gli studenti più in ansia, trattandosi di un’unica valutazione. Per i voti attendiamo le nuove modalità di conversione dei crediti». Carolina è l’unica a citare Venditti nelle sue conclusioni: «Mi dispiace molto non vivere la “vera maturità”, la famosa “notte prima degli esami”, i giorni di ripasso del programma insieme ai miei compagni, affrontare le prove con il loro sostegno e, più di tutto, vivere il mio ultimo giorno di liceo consapevolmente».

Infine, parlano i gemelli Simone e Alessandro Pulido, Istituto Majorana, liceo scientifico. «Nonostante la mole di lavoro in questo periodo sia di molto diminuita, l’ultimo mese sarà impegnativo perché ci sono molte verifiche e interrogazioni su tutto il programma. Per quanto riguarda l’Esame, riteniamo che avvantaggerà un po’ tutti gli studenti: se da un lato anche coloro a rischio otterranno la promozione, quelli che hanno dimostrato un buon andamento durante l’anno non verranno danneggiati da un possibile “effetto a sorpresa” scaturito dalle classiche tre prove. Infatti, un aspetto fondamentale di questa maturità, è che la commissione d’esame sarà costituita da sei professori interni e un commissario esterno, cosa che agevolerà tutto il corpo studentesco».

Le conclusioni dei Pulido in merito a questo nuovo esame sono davvero originali e cariche di speranza per il futuro. «Riteniamo che, al di là del cambiamento della maturità 2020 e tutti i disagi che questa pandemia ha comportato sul mondo della scuola, gli studenti debbano affrontare i cambiamenti in modo consapevole e responsabile, dimostrandosi maturi. Sosteniamo perciò che non sia né meglio né peggio, bensì un’ irripetibile possibilità di crescita dell’ unica e irripetibile leva 2001».
Davide Lucchetta

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