Bilancio di un anno pandemico per la scuola

Daniela Gastaldi

CENTRO – E’ finita la scuola. Non sta più nella pelle la vicepreside Daniela Gastaldi per essere arrivata al termine di questo lungo, seppur cortissimo, anno scolastico. Cortissimo perchè bambini e ragazzi hanno frequentato di persona “solo cinque mesi”, convertendo le lezioni in incontri su Zoom, google meet ed altre piattaforme di comunicazione collettiva, utilizzate dagli insegnanti per non perdere il rapporto con gli allievi. «E’ d’obbligo un ringraziamento a tutti i docenti che si sono spesi tantissimo in questo periodo – esordisce la vicepreside Daniela Gastaldi – Si sono inventati un nuovo modo di fare lezione. In pochi giorni da quando ci avevano preannunciato due giorni in più di vacanze di carnevale e poi ci hanno comunicato che i ragazzi non avrebbero più varcato le soglie delle aule scoalstiche si è scatenato il corpo docente con la scelta della piattaforma ed il reperimento di e mail, indirizzi e numeri di telefono. Un lavoro immane per raggiungere tutti i ragazzi e tutte le famiglie. In dieci giorni è iniziata l’avventura di questo anno scolastico direi… terribile. Non ci è piaciuto. Dopo l’entusiasmo iniziale per il nuovo modo di comunicare è rimasto poco. Non vedersi in presenza, non passare gli intervalli insieme, non relazionarsi è stata certamente una cosa brutta. Quindi grazie a questi insegnanti che hanno davvero lavorato molto e so no riusciti a raggiungere tutti o quasi tutti. Ci sono stati anche ragazzi che non hanno voluto farsi raggiungere. Grazie alle educatrici che hanno assistito chi ne aveva molto bisogno. Si sono spese anche loro moltissimo. La scuola ha anche consegnato dei tablet a chi non aveva un mezzo tecnologico per la didattica a distanza. Un grazie ai ragazzi che si sono sempre collegati ed hanno sempre seguito le lezioni facendo sempre i compiti e quello che dovevano fare. Un grazie più piccolino a coloro che si sono seduti con l’impegno o sono spariti quando la ministra Azzolina ha detto che tutti gli allievi sarebbero stati promossi. Anche in questa didattica a distanza c’erano delle regole che dovevano essere rispettate. Anche nella Didattica a distanza è venuto fuori l’impegno e la responsabilità dei ragazzi che vanno avanti anche se non è richiesto un impegno. Abbiamo proprio visto la differenza: chi era bravissimo ed ha mollato per l’assenza fisica dalla scuola e abbiamo visto chi non era bravo ed all’improvviso è diventato bravissimo perché aveva di fianco la mamma, i libri, i suggerimenti. Ci sono poi ragazzi che hanno avuto la responsabilità e la maturità di continuare e di fare tutto quello che dovevano fare seguendo le regole. Un grazie anche alle famiglie e ai genitori che sono stati pazienti ed attenti. Siamo entrati nelle loro case e loro hanno seguito i loro figli in modo egregio. Immagino sia stato veramente faticoso, con i compiti che arrivavano su piattaforma e mail ed i ragazzi sempre in casa. I rappresentanti dei genitori hanno fatto un lavoro immane per tenere i collegamenti tra gli insegnanti e tutte le famiglie. Peccato per quelle famiglie che non hanno voluto approfittare di questa occasione per far crescere i ragazzi e suggerivano durante le interrogazioni. Non hanno dato un bell’insegnamento con questa metodologia del suggerimento. Alla fine è un insegnamento a fregare gli insegnanti. Era l’occasione per insegnare ai ragazzi a sbrigarsela e ad arrangiarsi. Una occasione sprecata. Non è servito a molto. Un lavoro sbagliato fatto da certe famiglie. Per il resto, a parte queste note dolenti, è stata una meraviglia. Una partecipazione di tutti i genitori. Un grazie alla fine alla nostra Ministra, passatemi la polemica, che ha permesso agli insegnanti di usare l’inventiva e la fantasia. Le direttive che ci sono arrivate in questi quattro mesi sono state tutto ed il contrario di tutto. Un giorno arrivava una direttiva, il giorno dopo ne arrivava una diversa o veniva ritirata quella precedente. Altro capitolo quello dei voti e dei giudizi su cui hanno cambiato idea diverse volte. In questo momento si stanno ancora facendo gli esami con la realizzazione dell’elaborato per accedere alla prova finale. Il finale di ogno suggerimento era poi lasciato alla nostra volontà. Alla fine ce l’abbiamo fatta, concludendo i programmi ministeriali. Speriamo di vederci a settembre in presenza con le relazioni interpersonali. Cerchiamo di tornare come eravamo e non pensiamo troppo a come si scrive Plexiglas».

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