Traffico e imbottigliamento, anche colpa del semaforo

CENTRO – Criticità nella viabilità locale del centro. Città ha registrato il parere di un istruttore ed insegnante di scuola guida: Barbara Germano, titolare della scuola guida locale. «è innegabile l’intasamento cronico di via Roma, dovuto al fatto che c’è tanta gente in certi orari. Vero anche che tutte le vie di Trofarello portano in via Roma e per questo vengono tutte imbottigliate. Arrivando da Moncalieri verso Trofarello abbiamo la possibilità di scendere in via Rigolfo che arriva alla stazione. Poi c’è via Diaz, da via Morgari, l’interno di via Torino che portanuovamente in via Roma atrtaverso piazzetta Donatori di Sangue, che raggiunge i parcheggi di via Morgari che convogli poi di nuovo tutto su via Roma. C’è poi Via XX Settembre. A queste strade si aggiunge via Cesare Battisti e via XXIV maggio. Il concetto è che se si vuole ritornare dalla zona stazione/scuola sulla statale bisogna arrivare alla rotonda di via XXIV maggio oppure occorre il passaggio di via Roma. Abbastanza normale che in certi orari ci sia un grande intasamento. Mi trovo in grande difficoltà quando occorre trovare parcheggio perché se non si vogliono fare manovre proibite bisogna fare un giro della forca passando dalla piazza I maggio, via Vittorio Veneto arrivando al semaforo. Oltre al fatto che, oltre a creare intasamento viario, si produce parecchio inquinamento tra via vai delle auto e semafori». Ecco parliamo di semafori. «Il semaforo tra via Roma e via Torino è cambiato come tempi di attesa e di modalità di funzionamento. A causa di alcuni investimenti di pedoni sulle strisce pedonali sono stati programmati i semafori in modo che il rosso per i veicoli diventi rosso sia per la strada principale che per via Roma per l’attraversamento dei pedoni in modo che questi ultimi abbiano il verde simultaneo su tutti e quattro i lati. Questo comporta il fatto che con tanti pedoni che richiedono il passaggio i tempi di attesa delle auto che aspettano di immettersi da via Roma in via Torino vengono ulteriormente allungati. Personalmente questo tipo di scelta adottata, che ho visto adottare in altri rarissimi casi, in un semaforo così trafficato, mi lascia un po’ dubbiosa, oltre al fatto che è diverso dalla formazione che noi abbiamo. Perché sia le norme del codice della strada che le nomative segnalate sui quiz ci dicono che quando noi abbiamo il verde e dobbiamo svoltare a destra o a sinistra dobbiamo fermarci per far passare i pedoni perché, in teoria, i veicoli non dovrebbero stare a guardare i semafori pedonali ma quelli relativi ai veicoli. Le normative più sono standardizzate e più sono facili da rispettare. Si tratta di una scelta che il comune avrà valutato bene. Mi chiedo solo se non sarebbe stato più opportuno attraverso, specchi o segnalazioni luminose, fare in modo che venisse rispettata maggiormente la precedenza per i veicoli in svolta, piuttosto che adottare questa soluzione. Il rischio del pedone mentre le auto sono in svolta c’è ovunque. Gli automatismi ed affrontare le situazioni allo stesso modo, ci aiutano a non sbagliare quando siamo distratti. Un semaforo “diverso” può creare problemi, specialmente per chi non lo conosce. Se si decide di continuare a mantenere questo tipo di soluzione, nonostante tutto, si deve tener conto che i tempi in certi orari si allungano. Si vede infatti una maggiore confusione. Non ci si deve poi dimenticare del problema di carico e scarico con quelle fermate necessarie in certi punti e non in altri che in vie relativamente strette creano difficoltà per cui comunque non vedo alternative».

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