Un trofarellese nell’Inferno di Lampedusa, terra di contraddizioni

CENTRO – C’è un sottile filo che lega Trofarello ed il fenomeno migratorio, in particolare quello che passa dalla popolare isola di Lampedusa, porta d’eccellenza del mediterraneo all’Europa per le popolazioni provenienti dal sud del Mondo. Il maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Fabrizio Prelato, è trofarellese doc da generazioni, sposato ha due gemelli, Davide e Lorenzo. Oggi il maresciallo Prelato, nell’arma dei carabinieri dal 2006, è in servizio da un paio d’anni a Torino. Dopo alcuni anni tra il Lago di Garda, Velletri, Firenze, la Scuola Allievi Carabinieri a Roma, Torino Mirafiori è approdato, per scelta, a Lampedusa. Come mai ha scelto il trasferimento a Lampedusa? «La voglia di uscire dalla zona di comfort, il non accontentarsi delle situazioni di routine in cui si cade. La voglia di esplorare una terra così lontana e discussa. Insomma una realtà lontana che meritava di essere esplorata. Maresciallo addetto alla stazione, non ero il comandante, anche se ho comandato per necessità la stazione». Da questa esperienza a Lampedusa è scaturito un libro. «Il mio sogno è di diventare un autore affermato e trasformare questo libro in una sceneggiatura per una serie Tv ambientata proprio a Lampedusa. Ci sto già lavorando ma credo che potrebbero volerci anni. Il libro ha avuto presentazioni con location molto altisonanti. Il mio principale obbiettivo sarebbe quello di entrare nelle scuole ed interagire con gli studenti, presentando il libro in modo originale». Ma quali i ricordi di Lampedusa? «Lampedusa è un’Italia vista al microscopio, Un’isola piena di bellezze e contraddizioni. Un microcosmo in cui c’è la migrazione ma anche passerella di autorità politiche, problemi ecologici dato dalla presenza di discariche ed abusivismo edilizio che cozza con la bellezza della natura, traffico di droga di un certo livello. Prevale comunque poi la bontà d’animo vera della gente comune. Una terra che ha bisogno di attenzioni sane per poter crescere. Un’isola che è esplosa con il turismo dopo il 2005. Turisti che non hanno rapporti con il il fenomeno migratorio». I ricordi più coinvolgentiche ha vissuto con i migranti? «Qualche ispezione cadaverica fatta nella camera mortuaria insieme al dottor Pietro Bartolo. Le proteste dei migranti che si cucivano le labbra. Gli arresti. La cosa peggiore è che ti abitui a tutto».

Lampedusa, l’isola del Diavolo

CENTRO – Non poteva che essere un maresciallo dei carabinieri il protagonista del libro Lampedusa l’isola del diavolo dello scrittore in erba alla sua prima opera Fabrizio Prelato, uscito a luglio 2022. «La storia propone, provocatoriamente le meraviglie e le contraddizioni di Lampedusa. Uno deve scrivere delle cose che conosce bene. Io amo i romanzi gialli ed ho conosciuto bene la realtà di quest’isola durarte la mia permanenza» spiega Prelato. Trasferitosi a Lampedusa per svolgere un tirocinio di tre mesi finalizzato all’accesso all’Europol, dopo quasi un anno l’ambizioso maresciallo dei carabinieri Christopher Bertone si trova ancora bloccato sull’isola per questioni burocratiche. La vita del maresciallo scorre monotona, gli sbarchi dei migranti rappresentano un problema quotidiano e i suoi rapporti con i colleghi sono spesso contraddistinti da frizioni. Una notte di dicembre si consuma l’ennesima tragedia in mare con numerose vittime e il naufragio riporta a galla un dramma famigliare del passato che tormenta Bertone. Le indagini da lui condotte sull’incidente avvenuto in mare rivelano presto che i contorni dell’accaduto sono diversi da come appaiono: il gommone non è colato a picco per un guasto, bensì è stato fatto affondare di proposito. Un omicidio mascherato da suicidio e i racconti dei migranti fanno emergere il ritratto di una figura inquietante che sembrerebbe possedere qualcosa di soprannaturale: il Diavolo. Ma a volte la realtà può essere più orribile di un’oscura fantasia. Il microcosmo di Lampedusa che, a volte viene dipinto in modo falsato dai media. «C’è tanto di mio in questo libro. Come i cognomi di Bertone e Maltese dei due protagonisti che sono i cognomi delle mie nonne che rispecchiano anche i caratteri dei personaggi». Lampedusa, L’isola del Diavolo – Edizioni Scatole parlanti.

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