Torna l’Arma a Trofarello

La caserma dei Carabinieri riapre i battenti. Dal 1° febbraio l’Arma è di nuovo presente in pianta stabile in città.
«Una grande soddisfazione – commenta a caldo il sindaco Gian Franco Visca – Al di là del fatto che non sono mai mancati da Trofarello in quanto il posto per la ricezione delle denunce è sempre stato presente con un ufficio a disposizione al secondo piano del Municipio. Ma ora con la riapertura della vera e propria caserma Trofarello ha nuovamente un punto di riferimento con un orario di apertura dalla mattina alla sera, tutti i giorni, domenica compresa. Ringrazio anche l’Arma che ha avuto fiducia nel ripristino della struttura e non ha mai cancellato la stazione di Trofarello dai suoi programmi» conclude Visca.
Prima sede del partito fascista, poi salone da ballo con cinema ed infine caserma dei carabinieri. Sono queste le sorti della vecchia sede trofarellese dell’Arma dei carabinieri. In pieno periodo fascista il vecchio edificio è stato la sede della casa Littoria, la piazza portava ancora il nome di piazza XXVIII Ottobre. Subito dopo la guerra il vecchio edificio venne adibito a sala da ballo, con uno spazio all’aperto ricavato da uno scavo all’interno della scarpata di viale Umberto I. Annesso alla sala da ballo c’era anche il cinema. I militari dell’Arma, in quel periodo, avevano il loro ufficio al piano terreno dell’edificio alla fine di via Roma. Al primo piano c’era l’alloggio del comandante della stazione. Quando i gestori del cinema realizzano la nuova sede, la caserma si trasferisce in piazza I Maggio.
Alla fine degli anni ‘90 una ispezione a sorpresa dell’ufficio di igiene segnala come inagibili i locali di piazza I Maggio. Su segnalazione dell’ufficio di igiene il sindaco Cortassa firma un’ordinanza di sgombero dei locali della stazione dei militari da eseguire entro 30 giorni. La necessità di trovare una immediata sistemazione all’ufficio dei militari porta il comune ad individuare e suggerire l’affitto di un locale al piano terra in via San Giovanni Bosco, circa 150 metri quadri su due livelli. Il piano terra viene adibito a uffici, mentre il piano interrato non è utilizzabile se non come archivio e magazzino.
Passa qualche anno mentre periodicamente spunta fuori la possibilità di realizzare la caserma in via Garibaldi. Per quella zona esiste un progetto di massima per la dislocazione dell’Arma. Il progetto però non è ben visto dagli alti comandi che vedono quella nuova sistemazione troppo periferica rispetto al centro cittadino. La bomba scoppia nel febbraio 2007, quando l’ennesimo guasto al sistema fognario dello stabile in via San Giovanni fa andare in crisi il posto di ricezione delle denunce. Il locale si trova in pochi minuti a mollo a causa di un rigurgito delle fogne. I locali non rispondono più alle necessità dell’Arma. Si inizia di parlare di trasferimento dell’intero nucleo a Moncalieri. Intanto il comune mette a disposizione una stanza all’interno del Municipio da adibire a posto ricezione denunce. Il locale, viene sistemato ed assegnato all’Arma che, per tre ore al giorno, apre un posto per la ricezione delle denunce. Nel frattempo proseguono le trattative con l’arma per individuare una nuova sede.
Tramontata l’idea di realizzare una nuova caserma si fa avanti l’ipotesi di ristrutturare interamente la vecchia casa Littoria. Il comune si dichiara disponibile ad accollarsi la spesa. In cambio chiede alla proprietà dello stabile, il demanio civile, la cessione in proprietà dei giardini circostanti la caserma per allargare la piazza. Due i benefici. Assicurare la permanenza dei militari in città e riqualificare dal punto di vista urbanistico il centro cittadino. Le trattative sono lunghe ma si bloccano. Poi circa un anno fa la notizia della ristrutturazione, terminata da qualche settimana. Infine la riapertura con l’arrivo dei militari.

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