Marco, ragazzo coraggioso che non si ferma di fronte a niente

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Centro – Raccontiamo la storia di un trofarellese che ha coraggio da vendere. Quando, nonostante la sfortuna ti metta continuamente i bastoni tra le ruote, il protagonista non si fa abbattere e si attacca ad ogni cosa per fare una vita più che normale. Tanto da portarlo a vincere i campionati regionali di Baskin con la sua squadra. è la storia di Marco Pelissero,  trofarellese di casa in Vicolo Fontana, dove vive con la mamma Tiziana Maero e la sorellina Sara di 3 anni. Tutti i giorni gli abitanti della zona lo vedono sfrecciare su e giù con la sua carrozzina, spinta con la sola forza delle braccia. Marco ha quasi 23 anni. Li compirà il 12 luglio. Gioca a Baskin (basket integrato) da un paio d’anni. Diplomato all’istituto alberghiero di Carignano come operatore di  ricevimento. Ha iniziato a giocare a basket in seconda elementare con Stefano Piccionne della Trofarello Sec. In seconda superiore poi la sua vita cambia con l’esordio della malattia, una paraparesi spastica ereditaria, che in pochissimo tempo lo costringe alla sedia a rotelle. Questa cosa però non lo frena. Dalla terza superiore inizia a frequentare l’ambiente del basket in carrozzina. Un basket che solitamente viene praticato da sportivi che hanno subito traumi o disabilità fisiche/motorie. Inizia a frequentare la palestra presso la società HB Torino e la Uicep Torino. Due anni fa Marco viene invitato ad una dimostrazione di Baskin a Caramagna Piemonte e ne rimane colpito. «La filosofia del Baskin è quella di integrare normodotati con disabili fisici e intellettivi/relazionali. Possono giocare sia maschi che femmine insieme. In compenso le regole del Baskin sono molto rigide e  dettagliate. Una rigidità che porta la disciplina ad un elevato livello agonistico. Marco ha iniziato a giocare a Bra, perché di squadre non ce ne sono molte. In tutto il Piemonte e Valle d’Aosta esistono solo 6 squadre. Ed arriviamo alla notizia. Il 22 maggio la squadra Eagles  della società sportiva Sportiamo Bra, dove Marco Pelissero gioca, vince il campionato regionale di Baskin. Le ultime partite con semifinale e finale vengono giocate presso la Palestra Massari di Torino. «La federazione ha scelto  di giocare a Torino per dare una maggiore visibilità. Negli ultimi anni le squadre sono aumentate a livello nazionale con una ventina di squadre in più» commentano Marco e la mamma Tiziana Maero. La squadra di Marco si è distinta per un ottimo gioco di squadra in cui ogni giocatore si è integrato perfettamente con gli altri indipendentemente dalle differenti caratteristiche. Questa disciplina ha permesso a Marco Pelissero di stringere un bel numero di amicizie. Ma come si svolge la sua giornata? Nel corso della settimana le sue attività vanno dalle attività sportive al volontariato. Il martedì va in un locale di ristoro, i Magazzini Oz di via Giolitti, dove aiuta nell’ambito del servizio ai clienti. Il mercoledì fa il vice allenatore di Stefano Piccionne presso la Trofarello Sec. Giovedì lo dedica alla sua fisioterapia.  Poi gli allenamenti e le partite di Baskin lo occupano per il resto del tempo. Il ventitreenne trofarellese è autosufficiente negli spostamenti in Trofarello  ma ha qualche problema negli spostamenti sui mezzi pubblici. I marciapiedi delle nuove fermate degli autobus sono troppo bassi e la pedana dell’autobus risulterebbe essere troppo inclinata, non avendo un piano di appoggio che lo porti ad una pendenza non pericolosa per farlo entrare nell’autobus. Risultato è che se l’autista è di buon cuore scende e gli dà una mano, altrimenti lo stesso autista è legittimato a non farlo salire sull’autobus, con una conseguente limitazione della sua libertà di movimento.
Oltre a giocare a Baskin tifa per il Toro, ama le moto e la piscina. L’anno scorso ha anche preso la patente per guidare la micro car che utilizza per i piccoli spostamenti. Per qualche anno ha frequentato l’Air down di via Sestriere a Moncalieri.  Tra le attività sportive in cui si è cimentato – sottolineano Marco e la mamma Tiziana – ci sono la danza in carrozzina, il tiro con l’arco, il nuoto a livello agonistico e poi, d’estate uno sport che pratica a Sestriere  che si chiama Downhill. In pratica scende a velocità abbastanza elevate, strade e sentieri di montagna a bordo di una sorta di bicicletta a quattro ruote. A tutta velocità, senza freni, un po’ come la sua vita vissuta intensamente. Con un coraggio che è difficile trovare in molti normodotati.

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