La truffa viaggia sul telefono e non solo. Consigli dell’investigatore per evitare i raggiri

CENTRO – La truffa o il controllo della propria presenza in casa durante le vacanze di Pasqua da parte di malintenzionati è dietro l’angolo. E’ accaduto alla trofarellese B.D. che è stata contattata da una sedicente volontaria della parrocchia che le proponeva di incontrarla un dato giorno per portarle un invito ad una funzione di sabato santo. Ma A.B. ha declinato l’invito rispondendo alla presunta volontaria di non essere a casa. «Poi ho chiamato don Sergio che mi ha confermato che nessuno è autorizzato ad andare per case a portare nulla. In questo modo la mia interlocutrice telefonica ha saputo che non sarò a casa durante le vacanze di Pasqua». Attenti alle truffe quindi. Ma quali sono gli altri stratagemmi che possono utilizzare i truffatori? Lo abbiamo chiesto a Santo Elmo, trofarellese ex graduato dell’arma ed oggi investigatore privato dell’Agenzia Investigativa Le Tracce. «Questo genere di approccio è molto comune. Occorre dare il minor numero di informazioni al prossimo per evitare di essere raggirati – spiega Santo Elmo – Attenzione a chi si apre: spesso il truffatore, un affabulatore con le parole, si nasconde dietro le false spoglie di sedicenti operatori di acqua, luce, gas, funzionari Inps, Assistenti sociali, funzionari del catasto e solitamente sono in due. Per la strada ci possono chiedere di un prestito non restituito o proporci falsi orologi di marca. Possono seguire le vittime dalla banca o dall’ufficio postale fino a casa per poi fermare la vittima e proporgli di ocntrollare le banconote appena ritirate, sostenendo di essere impiegati mandati dall’isitituto presso cui si è appena fatto il prelievo di denaro. Difendiamoci mantenendo sempre una certa diffidenza degli sconosciuti e avvertendo le forze dell’ordine o la polizia municipale quando si hanno sospetti su chi vi sta davanti».

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