Troppi schiamazzi serali: l’appello degli abitanti contro i rumori molesti del Bar Stazione che abbassa subito il volume

STAZIONE – Protesta del quartiere Stazione contro i rumori molesti dell’unico esercizio commerciale presente in quella zona. La portavoce della protesta è Graziella Lazzarotto, abitante proprio ad un tiro di schioppo dal bar Stazione. La signora Lazzarotto, esasperata per la mancanza di sonno, abbandona prima ad un post su Facebook e poi ad i microfoni di Città la sua lamentela. «Ho scritto su Facebook l’appello a chi potesse aiutarci in questa situazione. Abito di fronte alla stazione e ho chiesto a chi di competenza potesse intervenire sulle serate musicali del bar della stazione. Non è possibile vivere in questo modo la sera fino a tardi. Non è possibile che 2 o 3 volte alla settimana usino la musica esternamente sino all’una di notte a tutto volume. Non riusciamo più a fare niente, né sentire la televisione né a parlare con la famiglia. E peggio ancora non riusciamo più a dormire – spiega Lazzarotto – Non so se fanno il karaoke o qualcos’altro ma comunque utilizzano gli amplificatori esterni fino a tardi disturbando tutto il vicinato. In questi giorni ci sono anche le giostre. Ma comunque ad una certa ora gli esercenti delle giostre abbassano il volume e poi spengono tutto. Ci sono persone che al mattino presto si devono svegliare per andare a lavorare. Per la precisione dopo il post su facebook la titolare è stata molto cortese e cordiale evitando di diffondere la musica nelle ore più tarde».
La risposta della titolare del bar Stazione, Stella Vivaldo, non si è fatta attendere. Anche questa con un post sulla pagina social su cui era stata inizialmente promossa la protesta antirumore. «Credo che da sempre, anche molto prima della mia gestione, la stazione, (o comunque la zona piazzale Europa), sia stata punto di aggregazione di generazioni giovanili, piu o meno rumorose – spiega la Vivaldo – Io mi sento di mettere a disposizione spazio, permessi e tutte le nostre forze per cercare di far riemergere l’identità giovanile trofarellese. E parlo da abitante trofarellese, non solo più come commerciante, essendo io stessa venuta vivere qui a Trofarello da 2 anni.
Accetto tutti i punti di vista democraticamente, ma i rumori sono solo la risposta che questo paese non è solo un paese dormitorio, ma ha in fondo un’anima giovane che ha bisogno di esprimersi – continua la Vivaldo – La musica è stata abbassata, come già ordinato dai carabinieri che sono passati, e dalla Siae che ha fatto visita in queste serate di festa.
Faremo e accontenteremo democraticamente le esigenze di tutti».

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