Nuovo Preside a scuola

CENTRO – Nuovo preside all’istituto comprensivo di Trofarello. Ha preso ufficialmente servizio il 1° settembre il nuovo dirigente scolastico Rosario Catanzaro. Sposato e due figli, 41 anni, originario di Fiumefreddo di Sicilia, ad un tiro di schioppo da Taormina, ha lasciato l’isola diversi anni fa e dopo alcuni trasferimenti oggi approda a Trofarello a seguito del concorsone che ha portato mille nuovi presidi a ruolo in altrettante città italiane. «Sono insegnante di inglese da 13 anni ed insieme a mia moglie siamo stati a Varese e, da qualche anno, a Luserna San Giovanni. Una vita per la scuola, sono entrato a tre anni e ci uscirò quando andrò in pensione – commenta il neo preside – Il mio lavoro mi piace moltissimo. A luglio ho sostenuto l’ultimo esame per la dirigenza ed eccomi qui a Trofarello. Ho preso contatti non ufficiali la settimana scorsa ed ho conosciuto la vicaria Gastaldi. Mi sembra un ambiente, per certi aspetti, già rodato. Ci sono dei meccanismi che funzionano bene e che vanno valorizzati. Al primo collegio docenti ho fatto i miei complimenti agli insegnanti perché sono riusciti ad andare avanti per tre anni di reggenza e molte cose le ho apprezzate. C’è bisogno naturalmente di una direzione unitaria ma questa arriverà piano piano». Si è fatto già un’idea di quello che vorrebbe realizzare? «In questo momento sono in una fase di ascolto e di studio. Vorrei raccogliere pareri e proposte e valorizzare le attività che già sono in corso, per cui il primo anno non ci saranno grandi cambiamenti. La pianificazione delle cose da realizzare in futuro prenderà corpo giorno per giorno». Come mai ha voluto sostenere il concorso da preside? «A questa domanda non ho ancora trovato una risposta. Una sorta di irrequietezza culturale interiore per cui si va alla ricerca di nuove sfide e nuovi contesti mi ha spinto ad intraprendere questo cammino. Gli anni di insegnamento sono 13 e non ho grandissima esperienza. è stata la prima cosa che ho detto al collegio docenti. La dirigenza però è un’altra cosa ed è un’esperienza che volevo fare».

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